

Scopri perché la vendita dell’azienda non può essere la soluzione per la tempesta finanziaria che stai attraversando e quali effetti può avere sulla tua vita e sulla tua centrale rischi.
Cessione azienda in crisi
Se anche tu stai pensando di vendere la tua attività per sistemare i debiti, allora questo articolo ti aiuterà a scoprire tutto quello che dovresti sapere prima di affidare la cessione della tua azienda ad uno sconosciuto che ti promette di farti ottenere tutti i soldi che ti servono e quali sono i veri pericoli che stai correndo iniziando questo percorso.
Qualche giorno fa ho avuto modo di parlare con una giovane imprenditrice che ha avviato in pieno periodo di crisi economica un’attività di vendita on line di prodotti molto particolari.
La chiamerò Giovanna, per tutelare la sua privacy.
La sua storia é quella di una persona eroica che, nonostante le difficoltà incontrate, ha dato il tutto per tutto per realizzare il suo sogno imprenditoriale ed offrire alla sua famiglia una vita agiata.
Dopo aver perso il lavoro si è rimboccata le maniche, ha raccolto gli ultimi risparmi e, con l’appoggio della famiglia, ha lavorato giorno e notte per mettere in piedi un’attività basata su un giro d’affari continuativo su cui fare affidamento.
Un business che le permettesse di avere una clientela fedele, ben selezionata, alla quale rivendere alcuni prodotti molto particolari.
Per alcuni anni l’azienda è cresciuta, il fatturato è aumentato ben oltre le aspettative e le cose giravano per il verso giusto. Tutto sembrava procedere per il meglio, con uno sviluppo costante della base di clienti e un volume di vendita in costante aumento, nonostante la concorrenza e la crisi dei consumi.
Già dopo il primo anno era arrivata a ricavare abbastanza da poter provvedere senza affanni alle esigenze della sua famiglia e ad investire nella crescita della sua attività, con acquisti sempre più importanti di spazi pubblicitari, merci e supporti tecnologici.
In poco più di quattro anni il volume d’affari era lievitato ben oltre le soglie previste e il traffico del sito e-commerce metteva sotto stress l’infrastruttura tecnologica di base con la quale era partita.
Per questo motivo aveva deciso di affidare la realizzazione di una nuova piattaforma ad un fornitore specializzato, in modo da rendere il sistema capace di reggere all’enorme mole di traffico generata dalla vendita dei prodotti.
Ed è qui che è iniziata la catastrofe.
Da azienda florida ad azienda in crisi
Scopri come un problema operativo può cambiare il destino finanziario della tua azienda e perché la causa per danni non ti permetterà di salvarla.
Non so se ti é mai successo, ma quando cambi qualche attrezzatura in azienda può capitare di scegliere il fornitore sbagliato. Solo che quando ti capita di sostituire qualche pezzo fondamentale per la tua produzione, i danni possono diventare incalcolabili.
Se i fornitori non rispettano gli accordi contrattuali, infatti, non ci sono carte bollate che tengano o avvocati in grado di renderti giustizia. Ti ritrovi in un mare di melma in un attimo e se non hai le spalle abbastanza forti dal punto di vista finanziario, puoi ritrovarti in enorme difficoltà.
Nel caso di questa giovane imprenditrice, la nuova piattaforma per l’e-commerce ordinata era stata realizzata con due mesi di ritardo rispetto al previsto, con una struttura molto diversa da quella preventivata che aveva creato un blocco operativo dell’attività durato sei settimane.
Settimane in cui tutto il traffico che naturalmente confluiva sul suo vecchio sito è andato perduto e con esso il fatturato.
Per un negozio on-line perdere traffico é una catastrofe. L’equivalente di un incendio per un negozio di abbigliamento o il crollo del capannone per un’azienda industriale.
Questa era pressapoco l’entità del danno.
Se ti è capitato di vivere situazioni simili, saprai meglio di me che i disagi provocati da un fornitore che non rispetta gli accordi vanno ben oltre l’incazzatura per la perdita di tempo. Un ritardo imprevisto o un errore nella fornitura sono fatti gravissimi, che possono portarti a perdere potenziali incassi importanti, per importi che vanno ben oltre i tuoi incubi peggiori.
Le previsioni di incasso e i calcoli sulle spese da affrontare saltano completamente, perché vengono a mancare pezzi essenziali per la tua attività d’impresa.
Tutto si blocca all’improvviso e resti senza via d’uscita perché la legge non aiuta in casi come questo. Anche se dovrebbe. Purtroppo le inefficienze del nostro sistema giuridico possono arrivare metterti spalle al muro.
In una situazione come questa, sei di fronte ad un bivio.
Puoi provare ad ottenere il risarcimento del danno subito o puoi rimboccarti le maniche, stringere i denti e fare affidamento di nuovo unicamente sulle tue forze.
Ti suonerà strano ma, per ottenere un il riconoscimento del danno subito passando per il tribunale devi avere delle prove schiaccianti, misurabili e facilmente comprensibili da chi di mestiere non fa l’imprenditore nel tuo settore.
Non è per niente semplice.
Anche se è ovvio che sei stato danneggiato e il tuo avvocato di fiducia ti da ragione, non è detto che qualcuno arriverà mai a rimborsarti qualcosa. Quando si arriva in tribunale le carte in tavola cambiano.
Passano anni, paghi le spese legali e quando arriva il giudizio, la decisione del giudice non è mai quella che ti aspettavi. A volte ti condannano pure a pagare altri soldi.
Non è una strada efficace se vuoi avere una soluzione e non solo vendetta.
La seconda possibilità che hai è quella rimboccarti le maniche e dare fondo a tutte le tue risorse per cercare di salvare il salvabile, nonostante tutto e tutti.
Non cedere azienda in crisi
Ecco come un imprenditore tiene testa alle difficoltà prima di arrivare a mettere in vendita l’azienda e perché le banche non ti sono di aiuto.
La situazione in cui si trovava Giovanna era più o meno questa.
Aveva subito un drammatico calo del fatturato, aveva perso molti clienti abituali che, mentre il suo sito internet non funzionava, si erano rivolti ad altri fornitori e non aveva abbastanza denaro per gli investimenti necessari al rilancio.
Per andare avanti con la sua attività aveva bisogno innanzitutto del denaro per pagare le merci da rivendere. Senza un magazzino ben fornito, nessun esercizio commerciale può andare avanti a lavorare.
Ma quando acquisti all’estero non è quasi mai possibile un pagamento a trenta, sessanta o novanta giorni. La maggior parte degli acquisti si paga in anticipo oppure alla consegna, soprattutto se si parla di piccole forniture.
Dove andresti a chiedere i soldi per rifornire il magazzino se avessi dato fondo ai tuoi risparmi ma hai una bella dichiarazione dei redditi e paghi regolarmente il mutuo della tua casa?
In banca, ovviamente.
Quando fai una richiesta del genere alla tua filiale, se sei una piccola azienda la prima e unica soluzione che ti propongono, se non ti chiudono le porte in faccia, è un’apertura di credito in conto corrente.
Un fido di cassa, per intenderci.
Solo che questo tipo di prestito è molto rischioso nei casi in cui il tuo giro d’affari è incerto e devi far ripartire l’azienda. Utilizzare un affidamento, revocabile su semplice richiesta della banca, può rivelarsi un’arma a doppio taglio.
Tra l’altro potrebbero importi la firma a garanzia, per importi pari al doppio dell’esposizione concessa. Fideiussioni personali che trasformano una temporanea mancanza di liquidità dell’azienda in un’arma di distruzione di massa puntata sulla tua famiglia e su quello che hai costruito o ereditato dai tuoi genitori.
La potenza devastante di una linea di credito di questo tipo viene fuori non appena le cose iniziano ad andare male.
E per Giovanna le cose si sono messe male pochi mesi dopo l’ottenimento della linea di credito. I soldi utilizzati per finanziare l’azienda, in un momento in cui gli incassi scarseggiavano, non sono rientrati.
Le entrate preventivate non sono rientrate e il magazzino è rimasto invenduto.
Giovanna ha utilizzato completamente la linea di credito e, una volta arrivata a tappo, ha deciso di cercare una soluzione per liberare se stessa e la sua famiglia dal peso dei debiti che aveva fatto.
Non riuscivano più a vivere serenamente e in casa i litigi con il compagno erano diventati sempre più frequenti.
Alla fine ha detto basta.
Perché vendere l’attività non ti servirà
Una delle soluzioni più invitanti per l’imprenditore con un’azienda in difficoltà economica é quella di riuscire a cedere l’azienda per incassare i soldi necessari per ripagare i debiti e ritrovare un po’ di tranquillità.
Poco importa se questo vuol dire ritrovarsi senza più un lavoro.
Arriva un momento in cui la pressione è talmente forte che già solo riuscire a liberarti fa tutta la differenza del mondo.
In casi di difficoltà economica, l’idea di vendere l’azienda non é completamente sbagliata perché il ragionamento di fondo è più che corretto. Se anche tu sei convinto che per risanare i debiti servono soldi o almeno, serve trovare un modo per ricavarli nel medio periodo, devo complimentarmi con te.
Non tutti sono in grado di mantenere la tua lucidità in situazioni di crisi.
Il problema è che queste operazioni, meravigliose sulla carta, si realizzano molto raramente e in condizioni particolari. Difficilmente tutti i tasselli di un’operazione societaria di questo tipo si incastrano perfettamente e se non succede questa magia rischi di ritrovarti in un mare di guai, senza soldi e senza un’attività con la quale lavorare per guadagnare quello di cui hai bisogno per risanare i debiti.
Sto per illustrarti le motivazioni che più frequentemente portano al fallimento dell’operazione di vendita della società, trascinandoti in una profonda crisi finanziaria.
L’operazione fallisce per l’insolvenza dell’acquirente
Nella maggior parte dei casi chi acquista un’azienda non lo fa in contanti, ma propone un piano di pagamenti basato su un acconto più una serie di rate, magari garantite da cambiali.
L’acconto non è mai sufficiente a coprire i debiti che devi ripagare e i pagamenti rateali vengono molto spesso disattesi. Poco importa che ci siano le cambiali a garanzia. Recuperare le somme perdute è un’impresa titanica, lunga e costosa.
Ho conosciuto tantissimi imprenditori che sono arrivati al fallimento per aver venduto l’azienda a soggetti insolventi, che non hanno mantenuto gli impegni presi.
Centinaia di migliaia di euro persi in cambiali protestate e assegni a vuoto.
Oltre alla rabbia, se conti su questi soldi per ripagare i debiti ti trovi in un mare di guai. Perché mentre aspetti di poter rientrare delle somme la tua situazione finanziaria peggiora e la tua centrale rischi viene irrimediabilmente compromessa.
Ti portano via il portafoglio clienti (o altri beni strategici)
Quando un acquirente decide di farti una proposta per acquistare l’azienda lo fa perché vuole acquistare i tuoi asset, anche e soprattutto quelli non valorizzati nello stato patrimoniale. La tua azienda possiede qualcosa di unico oppure al potenziale acquirente costa meno acquistarlo da te che non crearlo da zero.
A meno che l’azienda che stai vendendo non abbia un patrimonio consistente, con immobili, macchinari, licenze o altri beni strumentali difficilmente acquistabili sul mercato, quello che un acquirente vuole acquistare di solito è la tua base clienti.
Lo scenario più frequente è questo.
Il potenziale interessato all’acquisto della tua azienda è un fornitore che sta cercando di conquistare un posto nel mercato della distribuzione, ma non ha la forza commerciale o le conoscenze per farlo.
Vedendoti in difficoltà decide di acquistare la tua azienda per avere accesso alla tua base clienti e ti fa una proposta, più o meno ragionevole. Prima di perfezionare la vendita dell’azienda, l’acquirente deve mettere le mani nella tua attività, conoscere le tue procedure, aprire i tuoi archivi e contattare i tuoi clienti.
Capita spesso nella vendita delle attività di piccole dimensioni che questa fase dell’operazione di acquisto che l’interessato si ritiri, ma dopo aver messo mano su quello di cui voleva acquistare.
Il tempo di questa operazione “truffaldina” cambia in funzione di diversi fattori, ma il risultato è sempre lo stesso.
Perdi il controllo dei beni aziendali che potrebbero essere venduti direttamente da te e rischi di non riuscire a rispettare i piani di rientro dei tuoi debiti.
La tua azienda non sopravvive nell’attesa che arrivi l’acquirente giusto
Se il problema principale è il rischio di non prendere i soldi pattuiti per la vendita dell’azienda, basta aspettare un compratore che sia in grado di pagare l’intero importo in un’unica soluzione.
Sembrerebbe la soluzione giusta ma questo approccio ha un piccolo problema di esecuzione.
Mi spiego meglio.
La ricerca di un acquirente con i soldi per pagare in un’unica soluzione il costo di avviamento della tua attività potrebbe essere lunga, molto lunga. In questo arco di tempo la tua situazione finanziaria continuerà a peggiorare fino a diventare quasi insostenibile.
Ma c’è di più.
In questo lasso temporale il valore della tua azienda e dei beni di cui è composta potrebbe calare drammaticamente, per diverse motivazioni, fino ad arrivare ad essere pari a zero.
Qualche tempo fa ho parlato con un farmacista che si era ritrovato in difficoltà finanziaria e per risolvere il problema aveva cercato un acquirente.
Si era affidato ad una società specializzata nella vendita di farmacie.
Nonostante il passare dei mesi e poi degli anni, non sono mai arrivate proposte accettabili. Nel frattempo la situazione è precipitata al punto in cui i distributori non gli fornivano più i medicinali e la base clientela della farmacia si era ridotta a pochissime persone.
Per servirle il farmacista andava ad acquistare i medicinali dai suoi concorrenti.
L’attesa è andata avanti tanto a lungo che i beni aziendali si sono completamente deprezzati, la farmacia non aveva più clienti e l’unico bene vendibile era la licenza.Ma il valore non bastava nemmeno a coprire le spese legali maturate negli anni per difendersi dai decreti ingiuntivi che gli erano piovuti addosso.
Alla fine la farmacia è stata dichiarata fallita ed uno dei distributori ha acquistato la licenza dal curatore fallimentare a prezzo di saldo.
Ecco come sfruttare la vendita della tua attività
Se non hai altre proprietà e non vuoi più continuare a lavorare nel tuo campo, la vendita dell’attività resta una soluzione perfetta per monetizzare i beni della tua azienda e il frutto dei tuoi sacrifici e del tuo lavoro.
I soldi potrebbero bastare a ripagare i debiti, ma la vendita da sola non basta.
Se vuoi sfruttare questa leva per liberarti dal peso dell’indebitamento della tua azienda e dalle garanzie che hai offerto ai creditori, devi lavorare sui tuoi debiti mentre aspetti l’acquirente giusto.
Bisogna valutare una strategia che ti permetta di mantenere sotto controllo il deterioramento della tua passivo della tua attività ristrutturando le esposizioni debitorie in modo che la situazione possa restare in equilibrio fino all’effettiva vendita dell’azienda.
Ora hai due strade davanti a te.
Puoi ignorare tutto quello che hai letto in questo articolo e tornare ad affrontare i problemi della tua azienda come hai fatto fino ad ora, incrociando le dita nella speranza che qualcuno si presenti alla tua porta con un’offerta per comprare tutto e che questi soldi bastino a ripagare tutti i tuoi debiti.
Oppure puoi fermarti a riflettere su quello che hai appena letto e sulle mosse giuste da fare adesso.
Si possono negoziare le condizioni di qualsiasi posizione debitoria in maniera professionale, utilizzando tutte le armi disponibili per ottenere l’equilibrio economico che tanto desideri.
Ma sono operazioni articolate, che devono essere studiate a tavolino e poi portate avanti per il tempo necessario a risolvere le problematiche.
Ogni giorno porto avanti con il mio staff i piani di ristrutturazione finanziaria di centinaia di clienti che si trovavano in una situazione di difficoltà come quella che stai attraversando tu.
Applichiamo il nostro Sistema di Gestione dei Debiti™, un metodo di lavoro testato su più di 1.600 casi reali, che minimizza il rischio di commettere errori e ti evita di bruciare i pochi soldi che hai in soluzioni inutili o addirittura dannose, che anziché migliorare la tua condizione economica la peggiorano senza rimedio.
Il loro percorso di risanamento è iniziato con una richiesta di informazioni, come quella che puoi fare tu adesso cliccando sul tasto contattaci.
Fisserai un appuntamento con me o uno dei miei colleghi per parlare del tuo caso, in modo da delineare il perimetro del problema per capire se ci sono ancora le condizioni per riprendere il controllo della situazione, prima che sia troppo tardi.
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Ad maiora, Giuseppe