

“Buongiorno, è il sig. Debitore? Mi scusi il disturbo, sono la Dottoressa Pagami della società di recupero crediti Mammachestress S.r.l. e la contatto da parte di Tiprestoisoldiepoitiinseguo S.p.A. per sollecitare il pagamento della rata del mese scorso. Che problemi ha avuto? Quando potrà pagare la rata? Mi può mandare copia del pagamento? Grazie, le auguro una buona giornata”.
Se hai problemi di indebitamento ricevi solleciti di questo tipo praticamente ogni giorno.
Le telefonate del recupero crediti stragiudiziale dovrebbero avere, più o meno, questo tenore. Una conversazione secca e professionale finalizzata ad ottenere quanto contrattualmente hai pattuito con lil creditore di turno.
Spesso capita però che le telefonate del recupero crediti che ricevi hanno un tono molto più aggressivo e ti creano una serie di preoccupazioni e ansie che vanno oltre la legittima preoccupazione per il debito non pagato.
A volte capita, infatti, che il recuperatore si immedesimi troppo nel ruolo, non controlli il suo temperamento e violi alcune leggi.
L’obiettivo è farti sentire minacciato e ottenere “con la forza” il pagamento di qualche cosa. Deve portare a termine il suo incarico di riscossione crediti.
Di solito le minacce funzionano, perché anche il debitore più in difficoltà sotto pressione fa di tutto per effettuare un pagamento per togliersi di dosso la sensazione di pesantezza e di disagio determinata dalle tecniche di riscossione crediti più subdole.
Gli addetti al recupero crediti devono rispettare un codice di condotta preciso
Le società di recupero crediti ed i loro addetti hanno un codice di condotta da seguire e rispettare e devono ovviamente rispettare la legge.
Non ti parlo solo di legge sulla privacy, in base alla quale spesso società di recupero crediti, banca o finanziaria mandante vengono sanzionate dall’autorità garante, ma del Codice Civile e del Codice Penale.
Purtroppo spesso la persona in difficoltà non conosce queste cose, ma la cosa preoccupante è che spesso anche i “consulenti” a cui si affidano non sanno cosa prevede il codice deontologico delle società di recupero crediti e non sanno come impedire che il debitore subisca queste pressioni.
In questo articolo ti voglio aiutare a capire quello che gli addetti al recupero crediti possono o non possono fare e dire al telefono.
E’ un articolo lungo e dettagliato, ma ti consiglio di leggerlo con molta attenzione perché potrai imparare a difenderti dalle minacce e a riconoscere gli addetti al recupero crediti seri da quelli che lo sono meno e perché no, anche a capire se il consulente a cui ti sei affidato potrà aiutarti veramente.
Quello che l’addetto al recupero crediti non può fare al telefono
Iniziamo a parlare di quello che chi si occupa di recupero crediti non può fare al telefono partendo da una premessa.
Nel campo del recupero crediti sono vietate tutte le pratiche che siano invasive, lesive del diritto alla riservatezza e della dignità personale, a prescindere dall’autorità di chi sta portando avanti queste azioni lesive.
Non importa che sia il funzionario, il direttore della banca, il capo-area o il legale incaricato dal creditore.
Nessuno può violare queste regole.
Ogni comportamento contrario a questo principio imperativo è vietato e per questo è sanzionabile.
Ma devi sapere come muoverti.
Le telefonate anonime di recupero crediti sono vietate
Quante volte ti è accaduto di ricevere telefonate di recupero con numerazione non visibile, anonima, sconosciuta?
E’ illegittimo! Non possono farlo! Sono sanzionabili!
Per il recupero crediti bisogna utilizzare numeri visibili, oltre ad accertarsi che la persona con cui si sta parlando sia in effetti il debitore prima di presentarsi e spiegare il motivo della telefonata.
Le telefonate ricevute da una voce registrata sono illegittime
Hai mai ricevuto telefonate da una voce pre registrata che ti intimava un pagamento?
E’ una pratica illegittima e sanzionabile!
Dietro una qualunque richiesta di pagamento non si deve celare una voce guida ma una persona reale che facendo il suo lavoro, nel bene o nel male, si assuma la responsabilità di ciò che sta dicendo e sia autorizzata a farlo.
L’Autorità per la Privacy ha dato ragione più volte ai debitori che hanno segnalato di aver ricevuto telefonate pre registrate con solleciti di pagamento.
Questo perché la telefonata pre registrata non garantisce l’accertamento dell’identità della persona che risponde alla chiamata, esponendo il debitore ad una violazione della privacy.
Chiunque potrebbe rispondere sul tuo telefono. Tuo padre, tua moglie, tua figlia, un dipendente. E il tuo buon nome verrebbe sporcato
Le minacce di pignoramento o di sequestro dei beni sono illegittime
Gli addetti al recupero crediti non possono fornirti informazioni false e ingannevoli solo per farti spaventare.
In particolare, non possono minacciare azioni o iniziative legali sproporzionate, puramente fantasiose o semplicemente intimidatorie.
Ne deriva che non possono minacciare telefonicamente azioni esecutive istantanee per farsi pagare un acconto sulla rata, nè possono minacciarti di ritorsioni in Centrale Rischi o in CRIF. L’informazione è ingannevole e serve solamente a metterti ansia.
L’addetto al recupero crediti stragiudiziale che ti sta tartassando al telefono non può farti causa! Eventualmente, le causa verrà promossa da un avvocato, successivamente alla fase di recupero crediti telefonico.
Gestendo i debiti delle nostre aziende clienti ci capita spesso di dover tutelare, anche rivolgendoci alle autorità competenti, clienti che dopo una, due o più rate impagate vengono minacciati di pignoramenti, sequestri, visite in azienda da parte di “ufficiali giudiziari” o fantasiosi fermi amministrativi.
Devi sapere che il pignoramento non viene deciso dal creditore ma da un giudice alla fine di un procedimento complesso che termina con la produzione di un titolo esecutivo (ad esempio una cambiale o un assegno protestato, un decreto ingiuntivo o un atto di precetto non opposto).
Una lettera di messa in mora, un avviso di pagamento o – addirittura – una semplice telefonata non permette al creditore pignorare nulla e nessuno può fare il giro della tua azienda per fare l’elenco dei tuoi beni (a parte gli ufficiali giudiziari incaricati dal giudice alla fine del procedimento esecutivo).
Gli addetti al recupero crediti devono presentarsi
Hai il diritto di conoscere tutti i riferimenti della persona con cui stai parlando e della società per la quale lavora, incluso il numero di autorizzazione ministeriale. Gli operatori non possono rifiutarsi di rilasciarti le proprie generalità, impedendoti di conoscere la propria identità.
Tu hai tutto il diritto di conoscere nome e cognome della persona che ti sta contattando e il nome della società di recupero crediti dalla quale ti sta chiamando, nonché il numero di autorizzazione ministeriale a svolgere l’attività di recupero crediti.
Una pratica molto diffusa, ma anche estremamente scorretta, porta l’operatore del recupero crediti a presentarsi come collaboratore diretto della società con cui hai stipulato il finanziamento, tra l’altro senza fornire le sue generalità.
In realtà, nella maggior parte dei casi, il recupero crediti è affidato a società esterne che dovrebbero presentarsi come tali.
Non fornire la proprie generalità o fornirle false è illegittimo e il comportamento scorretto è sanzionabile.
Il recupero crediti non può telefonarti ad ogni ora
Gli addetti delle società di recupero crediti non possono telefonare in orari irragionevoli e quindi per esempio, non possono chiamarti alle 6 di mattina oppure alle 9 di sera.
Allo stesso modo non possono chiamare con una frequenza eccessiva. Una o due volte a settimana può essere più che sufficiente per ricordare l’esistenza di importi scaduti.
Non possono chiamare soggetti diversi dal debitore per avere informazioni
Ti è capitato – o ti può capitare – che gli addetti delle società di recupero crediti ti cercano in azienda chiedendo informazioni ai tuoi dipendenti o al tuo vicino di capannone?
Non possono farlo. Non possono chiedere informazioni a soggetti diversi dal titolare del debito rivelando le ragioni di tale necessità e non possono fare affermazioni o mettere in atto comportamenti che rischiano di ledere la tua reputazione.
Sono sanzionabili ai sensi della normativa sulla privacy nel caso in cui le informazioni relative alla condizione di difficoltà nella quale versa il debitore sono comunicate senza giustificazione a soggetti terzi rispetto al debitore , nei casi in cui si utilizzano comunicazioni telefoniche preregistrate volte a sollecitare il pagamento ovvero si affiggono avvisi di mora o solleciti di pagamento sulla porta.
Non possono iscrivere il tuo nominativo in banca dati
Spesso le società di recupero crediti minacciano l’iscrizione del debitore nella banca dati della CRIF o in Centrale Rischi per cercare di fargli pagare qualcosa.
Questa minaccia, oltre ad essere illegittima (perchè è una minaccia) è anche una bugia.
Innanzitutto gli unici debiti segnalabili in CRIF o in Centrale Rischi sono quelle con banche o finanziarie. I debiti commerciali e quelli per imposte non sono soggetti a segnalazione nelle banche dati finanziarie.
In secondo luogo, se hai un finanziamento o lo hai semplicemente richiesto, il tuo nominativo è automaticamente iscritto in CRIF o in Centrale Rischi.
Se non lo stai più pagando, le rate non pagate sono segnalate come non pagate.
Ma non sono le società di recupero crediti o gli addetti al recupero stragiudiziale a segnalare l’insolvenza, lo fa la banca o la finanziaria e la procedura di segnalazione rispetta regole molto rigide. Nessun addetto al recupero crediti può decidere di segnalare o non segnalare un insoluto.
Il recupero crediti non può segnalare nulla in nessuna banca dati utilizzata dal sistema finanziario. Tantomeno può segnalare insoluti relativi a contratti con società telefoniche, elettriche, del gas, ecc.
“Cosa posso fare quindi?”
Utilizza queste informazioni per difenderti dalle aggressioni telefoniche. Non essere aggressivo con chi ti chiama ma nemmeno servile, non sfuggire perché non risolvi il problema.
Prendi in mano la situazione e riprendi in mano la tua vita. Oppure continua a leggere fino in fondo.
Cosa puoi fare in questo preciso momento, per salvare il tuo business
So che ti hanno raccontato che tanto c’è tempo, che puoi aspettare, che nella tua situazione puoi ancora risolvere senza scomodare nessuno.
So che credi che da domani magicamente le cose andranno meglio, i clienti arriveranno da te entusiasti di darti i loro soldi e tutto si sistemerà.
So che hai quell’insana speranza che le banche torneranno ad essere dalla parte degli imprenditori, torneremo tutti nei magici anni 50, dove si volevano tutti bene e le cose per te si aggiusteranno.
Ma la verità, la verità è che se continuerai ad agire sperando che tutto si risolva senza il tuo intervento, non cambierà proprio un bel niente.
Devi ALZARE IL SEDERE DALLA SEDIA e cominciare a fare i tuoi interessi ADESSO. Perché nessun altro lo farà per te.
Né il tuo direttore di banca, né lo Stato, né i tuoi amici.
Se sei in una situazione anche poco precaria, con qualche debito che ti sembra gestibile, AGISCI prima che si trasformi nella più grande condanna della tua vita.
“Ok non voglio arrivare al drammatico punto di non ritorno. Cosa devo fare per intervenire subito?”
Se vuoi salvare la tua azienda da morte certa, anche se pensavi non ci fosse più speranza.
Se vuoi fermare il declino dei tuoi affari, senza sacrificare la proprietà di famiglia e i tuoi beni più cari
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“Ma io ho il mio commercialista di fiducia, che mi sostiene in queste situazioni”
Io lo so che siete amici da anni, so anche che giocate a calcetto tutti i giovedì, ma quello che so più di ogni altra cosa è che questo NON è IL SUO CAMPO.
Non hai bisogno di un professionista generico per risolvere un problema molto specifico.
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