

Tabella dei Contenuti
Uno dei nodi più complicati da sciogliere per gli imprenditori che hanno bisogno di liquidità aziendale è il rapporto con gli Istituti di Credito.
Non è solo una questione di indebitamento o impossibilità a rientrare dei prestiti ottenuti.
In alcuni casi si tratta di difficoltà di accesso al credito, anche quando ce ne sarebbero i presupposti.
Porte sbattute in faccia, ore di anticamera in filiale per appuntamenti inconcludenti, chiusura totale verso qualunque richiesta.
In altre circostanze sono i costi delle linee di credito ad essere fuori controllo.
Spese irragionevoli, commissioni dai nomi esotici, interessi superiori alle attese che ti vengono addebitati senza se e senza ma.
Tante altre volte, invece, i problemi sono legati alle garanzie rilasciate.
Quelle fideiussioni e quelle garanzie del MedioCredito Centrale, che diventano veri e propri cappi al collo quando l’attività non gira come deve, non riesci a pagare il debito e invece di un debito bancario ti ritrovi una cartella esattoriale.
Da cosa dipende tutto questo e come si può evitare?
Ancora oggi molti imprenditori sottovalutano l’importanza di uno strumento che pesa per l’80% sul rating di una PMI e, di conseguenza, sulla possibilità e le condizioni di accesso al credito bancario, la Centrale Rischi della Banca d’Italia.
L’andamentale monitorato dalle segnalazioni in Centrale Rischi è un elemento determinante per il merito creditizio dell’azienda e, quindi, per la sua capacità di accedere al credito.
È un vero e proprio biglietto da visita dell’impresa nei confronti dell’intero sistema creditizio.
Di conseguenza, sapere come funziona è fondamentale.
Se, ad esempio, vuoi richiedere un prestito, è necessario essere sicuri di non avere segnalazioni negative in Centrale Rischi.
Se le nuove linee di credito ti vengono proposte a condizioni peggiori rispetto al passato, se i funzionari della banca ti chiedono documenti mai chiesti prima o iniziano a parlarti di rientrare volontariamente sui fidi, consultare la Centrale Rischi è fondamentale.
Dall’analisi dell’andamentale riesci a capire se c’è stata qualche segnalazione e se quello che si sta preparando per la tua azienda è un temporale o sono solo nuvole passeggere.
La Centrale Rischi è in grado di fare il bello o il cattivo tempo per un’impresa, in base a ciò che “racconta”, perché impatta sul merito creditizio aziendale.
Conoscerla più da vicino ti permette di anticipare le mosse dei direttori di banca ed essere in grado di prevenire il deteriorarsi dei rapporti con loro.
Cos’è la centrale dei rischi
La Centrale Rischi di Banca d’Italia è un sistema informativo sull’indebitamento della clientela delle banche e degli intermediari finanziari vigilati.
Si tratta, in altre parole, di una banca dati a disposizione di tutti gli intermediari appartenenti al sistema creditizio, che si alimenta grazie alle segnalazioni da parte delle banche e delle società finanziarie.
Gli intermediari finanziari sono obbligati a segnalare in Centrale Rischi tutte le informazioni relative ai rapporti di credito e di garanzia che hanno con la loro clientela.
In pratica, le segnalazioni da parte degli istituti di credito sono obbligatorie.
L’imprenditore può solo prendere atto di quello che viene trasmesso alla Centrale Rischi.
Ogni volta che apri un qualsiasi rapporto di credito con un istituto finanziario, di fatto, accetti esplicitamente che venga segnalato secondo le regole vigenti emanate dalla Banca d’Italia, l’ente che controlla il sistema.
Questo passaggio, però, non è sempre chiaro e tanti imprenditori non ne sono consapevoli.
Per cui può succedere, ad esempio, che nel corso degli anni le condizioni di accesso al credito peggiorino, a parità di fatturato e redditività dell’impresa.
Spesso, la spiegazione è proprio nell’esistenza di qualche segnalazione centrale rischi negativa non grave, che quindi non è soggetta ad obbligo di comunicazione all’interessato, ma che comporta comunque un aumento del costo del denaro prestato dalle banche.
In molte occasioni, infatti, sono proprio queste piccole segnalazioni apparentemente insignificanti il vero problema.
Sono latenti e non danno sintomi evidenti, non agli imprenditori almeno.
Le banche, però, se ne accorgono immediatamente, percepiscono un rischio di credito maggiore nei tuoi confronti e corrono ai ripari.
Come?
Aumentando il costo del denaro e chiedendo garanzie più costose.
Tu, d’altro canto, sei preso dal tuo lavoro, paghi quello che la banca ti chiede e non te ne rendi nemmeno conto.
Non fino a quando la liquidità aziendale a disposizione diminuisce al punto da lasciarti a secco o quando, peggio ancora, arriva la doccia fredda di una lettera di revoca degli affidamenti.
Segnalazione sofferenza: case study
Ti racconto la storia di Valerio, un cliente dello Studio, per cui abbiamo portato avanti un progetto di ristrutturazione finanziaria appena un anno fa.
La sua azienda era in seria difficoltà, era esposto su diversi fronti e aveva debiti praticamente con tutti, dipendenti, fisco, fornitori e, ovviamente, banche.
Di tanto in tanto pagava qualche rata o qualche fattura, in base a chi alzava di più la voce.
Questo “giochetto”, però, con le banche non ha funzionato.
Un bel giorno, la banca più “pericolosa” tra tutte quelle con cui aveva esposizioni debitorie, ha avviato l’iter giudiziario per il recupero del credito, presentando ricorso per decreto ingiuntivo.
L’esposizione con questa banca era molto elevata e comprendeva tre mutui chirografari, un fido, un anticipo export (una specie di sconto fatture per clienti esteri), per un totale complessivo di 2.645.366,72 €, che la banca reclamava in un colpo solo.
Era stata un’azione molto aggressiva.
Con un’unica raccomandata aveva dichiarato decaduti tutti i prestiti chirografari, revocato tutti i fidi, comunicato l’imminente segnalazione a sofferenza di tutti i rapporti di credito, iniziato formalmente le azioni giudiziarie per il recupero.
Puoi immaginare la faccia di Valerio dinanzi a questa lettera.
Poteva aspettarselo?
Probabilmente sì, se avesse regolarmente monitorato la sua Centrale Rischi.
Avrebbe avuto il polso di cosa veniva segnalato ogni volta che saltava una rata di pagamento e si sarebbe mosso prima nel risolvere le questioni con la banca.
Certo, per farlo bisogna sapere come funziona il meccanismo delle segnalazioni.
Cosa apparentemente complessa e non sempre intuitiva per i non addetti ai lavori.
Per questo voglio rendertela semplice e aprirti una finestra dietro le quinte di una segnalazione alla Centrale Rischi.
Ti ricordo che se vuoi approfondire l’argomento puoi acquistare il libro Fatti Finanziare grazie alla Centrale Rischi, nel quale questo argomento è sviscerato in maniera molto più approfondita.
Puoi acquistarlo a partire da questo link → www.fattifinanziare.com
Quali informazioni raccoglie la centrale rischi di Banca d’Italia
Partiamo dal presupposto che tutti i rapporti di credito per importi superiori ai 30 mila euro sono oggetto di segnalazione in Centrale Rischi.
Una qualsiasi banca o un qualsiasi intermediario finanziario, quindi, ogni mese e con procedura telematica, invia alla Banca d’Italia i dati sulle esposizioni in essere.
La Banca d’Italia, a sua volta, li rielabora entro i 45 giorni successivi e li mette a disposizione dell’intero sistema creditizio.
Alla fine di ogni mese, in pratica, l’intermediario segnala alla Centrale dei Rischi alcune informazioni chiave sul rapporto di credito in essere, rese poi disponibili a tutti gli altri istituti di credito.
Viene segnalata, ad esempio, la durata del rapporto, il debito residuo, il tipo di linea di credito concessa e, soprattutto, l’esistenza o meno di situazioni di sconfino o insoluto.
Le linee di credito vengono classificate per categoria:
- rischi a scadenza, che sono tutte le linee di credito che prevedono un rimborso rateale,
- rischi a revoca, che invece sono tutte le linee che prevedono un’apertura di credito in conto corrente, quindi i vari fidi di cassa,
- rischi autoliquidanti, che sono quei finanziamenti che ricevi per ottenere l’immediata disponibilità di crediti non ancora scaduti e vantati verso soggetti terzi (anticipo su fatture, anticipo SBF, anticipo per operazioni di factoring, anticipo all’esportazione, ecc…).
Le banche sono tenute a segnalare in Centrale Rischi di Banca d’Italia tutte le esposizioni che superano i 30.000 € di capitale erogato, l’esistenza di garanzie per importi superiori a questa cifra, tutte le posizioni che vengono segnalate a sofferenza e tutti i crediti passati a perdita.
Queste informazioni vengono trasmesse da ogni istituto di credito e sono raggruppate in pacchetti di dati composti da migliaia di posizioni diverse, che attraverso un flusso informatico vengono inviati al database dei sistemi di informazione creditizia, all’interno del quale vengono registrati e organizzati in modo da essere fruibili.
Alla luce di questo, puoi intuire facilmente che nessun operatore da solo è in grado di alterare le segnalazioni già avvenute, né tantomeno modificare i dati trasmessi.
Le informazioni vengono codificate direttamente dai sistemi informatici degli enti che posseggono i database e non sono in alcun modo alterabili.
Quindi diffida di chi ti dice di poter “oscurare” o cancellare i dati in Centrale Rischi senza che ci siano i presupposti tecnici per farlo.
Ogni banca ha sempre a disposizione tutte le informazioni necessarie ad alimentare gli algoritmi per il calcolo dei rating.
Per questa ragione le segnalazioni in Centrale Rischi vengono utilizzate da tutti gli intermediari per alimentare i sistemi di calcolo del rating e influenzarlo in base alle variazioni dell’andamentale.
Le informazioni contenute in Centrale Rischi registrano la “storia creditizia” di ogni impresa (o dei suoi soci e garanti) e condizionano l’atteggiamento delle banche nell’erogazione del credito, un po’ come accade con i premi della RC auto, rispetto alla classe di merito attribuita dalle compagnie assicurative.
Ma quali sono le segnalazioni che meritano più attenzione da parte dell’imprenditore?
Tipologie di segnalazioni in Centrale Rischi
Le segnalazioni che vengono inviate alla Banca d’Italia non sono tutte negative.
Gli intermediari, infatti, segnalano anche i rapporti regolari e questo fa crescere le probabilità che in futuro la tua azienda possa accedere al credito bancario a condizioni migliori.
Pensa che, se non hai ricevuto segnalazioni negative, puoi persino riuscire ad ottenere prestiti per una nuova start-up se la direzione e la compagine sociale hanno un consolidato storico in Centrale Rischi.
Un po’ come capitato a Gennaro e Filippo, due fratelli che avevano rilevato l’officina meccanica del padre.
Avevano la necessità di ricorrere allo strumento finanziario dell’anticipo su fattura, perché parte del lavoro era svolto in convenzione con le Compagnie Assicurative.
Queste ultime risarciscono i pagamenti alle officine in media dopo 120 giorni, tempo troppo lungo per ricevere i pagamenti di un lavoro svolto.
Il nodo della questione, però, era nel fatto che la loro era a tutti gli effetti una start-up costituita da due soci giovani e senza garanzie, con una società che non aveva bilanci da presentare perché era stata appena costituita e non aveva rapporti bancari storici, perché aveva appena aperto un conto corrente.
Alla fine, siamo riusciti ad ottenere la linea per l’anticipo fatture, e anche un fido proporzionato alla copertura degli insoluti, senza aver bisogno di depositare nemmeno un bilancio e senza firmare garanzie.
Questa cosa ti stupisce?
Beh, è normale.
Gli imprenditori normalmente pensano che per accedere al credito basti presentare l’idea imprenditoriale e spiegare, a voce, le ragioni per le quali viene richiesto il finanziamento.
Non considerano l’andamento storico dei loro rapporti con il mondo del credito.
I rapporti che hai tu con le banche, che le imprese a te collegate hanno avuto nel tempo e che i garanti hanno con il sistema bancario sono determinanti per l’attribuzione del rating.
È proprio su questo aspetto che siamo intervenuti per andare a negoziare in filiale l’apertura di credito e ottenendo quello di cui la nuova azienda di Gennaro e Filippo aveva bisogno.
Se sei censito in Centrale Rischi, le segnalazioni non sono negative ma anzi dimostrano che sei un soggetto affidabile che rispetta i propri impegni con il sistema bancario, ti danno credito anche se l’azienda è una start-up neocostituita.
Puoi utilizzare la Centrale Rischi come strumento per migliorare il rating della tua azienda, come ho spiegato nel mio libro Fatti Finanziare grazie alla Centrale Rischi.
Ma la Centrale Rischi potrebbe diventare il tuo peggior nemico.
Le segnalazioni negative rischiano di sbarrarti le porte del credito bancari a tempo indeterminato.
Quali sono le segnalazioni negative in Centrale Rischi
Ecco le segnalazioni rischi, a partire da quelle meno gravi:
- Nel caso di mancato pagamento della rata di un rischio a scadenza, o ritardi su anticipi fatture o RiBa in Centrale Rischi viene registrato un insoluto.
- Quando invece eccedi nell’utilizzo di un fido, in qualsiasi forma ti sia stato concesso, l’importo in eccesso rispetto al credito accordato viene inserito tra le segnalazioni di sconfino.
Segnalazioni di sconfino nelle quali incorri anche se la banca ti revoca la linea di credito e tu non rientri dell’importo del debito entro i termini imposti nella lettera di revoca degli affidamenti.
La gravità della segnalazione dipende dal tempo che impieghi nel saldare la rata.
Se, ad esempio, provvedi a saldare il tuo debito entro i successivi 30 giorni, la segnalazione Banca d’Italia non avrà impatto negativo sul merito creditizio.
Se invece la segnalazione dura più di 30 giorni la banca potrebbe decidere di ridurre l’esposizione al rischio e revocare le linee di credito a revoca.
Se la segnalazione negativa va oltre i 90 giorni, fino a superare i sei mesi, allora è molto probabile che la banca si attivi per il recupero del credito anche sulle posizioni a scadenza dopo un processo di revisione del merito creditizio.
Le segnalazioni negative delle posizioni classificate come “rapporto in incaglio”, indice del perdurare di situazioni di difficoltà, o classificate come “a sofferenza”, quando la banca ha motivo di ritenere che il credito sia ormai irrecuperabile, sono quelle più gravi.
Di solito è solo a questo punto che molti imprenditori prendono atto del processo di degrado che le segnalazioni a carico della loro impresa hanno subito e del fatto che ormai il maggior danno è già stato fatto e le possibilità di rimediare in tempi brevi sono ridotte al lumicino.
Come risolvere queste situazioni così delicate?
Quali diritti hai sulle segnalazioni in Centrale Rischi?
Voglio essere onesto con te.
Quando ci sono segnalazioni negative in Centrale Rischi, c’è ben poco da fare per la cancellazione, se non rimuovere le cause che le hanno provocate.
Il sistema non può essere in alcun modo aggirato o alterato.
Non si può pensare di manomettere i dati, perché si tratta di una banca dati “blindata”.
È uno strumento di controllo realizzato del sistema bancario che, se sfruttato nel modo giusto, ti permette di agire sulle variabili che impattano sul merito creditizio e sui rapporti che la tua azienda ha con gli istituti di credito.
Per questo ho ritenuto importante condividere con te quello che ho imparato negli ultimi 20 anni nel libro Fatti Finanziare grazie alla Centrale Rischi.
Devi sapere, infatti, che agli inizi della mia carriera lavoravo per una società multinazionale di consulenza alle aziende e ho avuto modo di seguire direttamente alcuni progetti per istituti di credito e società finanziarie.
Proprio in quel periodo stavano introducendo i meccanismi di segnalazione che oggi alimentano il database della Centrale Rischi Banca d’Italia e degli altri sistemi di informazione creditizia.
Su questi aspetti, la società per la quale lavoravo era stata chiamata a formulare strategie di gestione di specifiche esposizioni finanziarie.
Praticamente ho visto nascere la Centrale Rischi.
Quel lavoro a stretto contatto con gli operatori impegnati nello sviluppo delle procedure che stanno dietro al meccanismo delle segnalazioni, mi ha permesso di conoscere dall’interno le modalità su cui gli intermediari trasmettono le segnalazioni ed anche il sistema sanzionatorio costruito per ridurre al minimo la possibilità che vengano commessi errori o vengano omesse informazioni.
Nel caso in cui le segnalazioni fossero errate per errori commessi dall’intermediario, infatti, hai il diritto di ottenere la rettifica della segnalazione.
Qualora abbiano causato anche un danno alle finanze della tua azienda, se effettivamente dimostrabile, puoi ottenere anche il risarcimento del danno.
Se non si tratta di errori, invece, l’unica strada percorribile è trovare un accordo di rientro, che sia possibilmente sostenibile per le finanze della tua azienda, e attendere la naturale cancellazione Centrale dei Rischi, secondo le regole di funzionamento della banca.
Come chiedere la cancellazione delle segnalazioni in Centrale Rischi
C’è un mito da sfatare sulla permanenza delle segnalazioni negative in Centrale Rischi.
Si tratta della convinzione diffusa secondo cui, dopo tre anni la segnalazione venga automaticamente cancellata dalle banche dati a prescindere dalle sorti della linea di credito segnalata.
Questa “comune credenza” non è esatta.
Innanzitutto, devi sapere che la data di inizio del conto alla rovescia, nel caso in cui ci siano segnalazioni negative, non parte dal momento in cui c’è stata la segnalazione, ma dal momento in cui la posizione è stata chiusa.
Perché una segnalazione negativa su una esposizione bancaria venga cancellata dalla Centrale Rischi, è necessario che in una qualche maniera la posizione venga estinta.
Può accadere per naturale scadenza o perché si rientra del debito o si trova un altro accordo con la banca.
Puoi chiudere il debito a stralcio, ad esempio, e aspettare il periodo previsto dalla circolare di Banca d’Italia per la cancellazione segnalazione Centrale Rischi, pari 36 mesi.
Non è possibile ottenere una cancellazione da Centrale Rischi Banca d’Italia preventiva, neanche con un accordo firmato.
Ciò che conta, quindi, è agire in modo da evitare il più possibile le segnalazioni gravi.
È importante, dunque, controllare sempre gli sconfini e gli insoluti sulle linee di credito.
Bisogna mixare adeguatamente quelle autoliquidanti e quelle a revoca, utilizzare correttamente i fidi di cassa, in modo da bilanciare le esposizioni sulle diverse linee di credito.
È necessario anche utilizzare tutte le linee liquidanti per ridurre l’impatto degli insoluti sul merito creditizio e verificare le segnalazioni relative agli importi accordati e a quelli utilizzati in maniera periodica.
Infine, voglio rivelarti un segreto sconosciuto a molti.
Presentarsi in banca con la propria versione della Centrale Rischi, quella con tutte le informazioni a cui gli intermediari finanziari non hanno accesso, è una mossa che permette di migliorare il grado di fiducia espresso dalla banca nella concessione del credito e il tuo rapporto con l’istituto.
E se volessi saperne di più?
C’è un modo pratico e veloce per assumere la tua pillola quotidiana sulla gestione dei rapporti con la banca e la gestione finanziaria aziendale.
Puoi iscriverti al gruppo delle Aziende che si Finanziano da Sole™ su Facebook.
Oltre 2mila imprenditori lo hanno fatto e partecipano attivamente alle discussioni su come gestire la Finanza Aziendale.
Iscrivendoti, avrai accesso a notizie, informazioni, suggerimenti, consigli da parte di un professionista esperto in finanza aziendale che, ogni giorno, li condivide con gli imprenditori attraverso un linguaggio accessibile anche ai non addetti ai lavori.
Non avrai accesso solo a concetti teorici, ma riceverai anche dritte sugli strumenti operativi più utili ad attuare le strategie di turnaround management e le tecniche.
Non sei iscritto a Facebook e non hai tempo per leggere i post pubblicati?
Puoi seguire gli stessi contenuti anche sul Canale YouTube del Dr. Giuseppe Di Domenico.
Ascolterai direttamente dalla mia voce tutto quello che c’è da sapere sulla gestione finanziaria d’impresa, il controllo di gestione strategico e la gestione crisi aziendale.
Basteranno pochi minuti della tua giornata.
Clicca sul bottone e iscriviti al canale.
Se vuoi migliorare il rating della tua azienda per avere condizioni di credito più vantaggiose, devi imparare a sfruttare la Centrale Rischi.
Puoi farlo applicando le tecniche che trovi nel mio libro FATTI FINANZIARE GRAZIE ALLA CENTRALE RISCHI, nel quale ti spiego passo-passo come utilizzare la Centrale Rischi di Banca d’Italia per farti corteggiare dalle banche, ottenere più finanziamenti e contrattare condizioni migliori per le tue linee di credito.
Tutto condito da modelli pratici, casi studio ed esempi.