Hai mai provato a riparare una tazzina di ceramica? A me è capitato di recente.
Ho provato ad incollare il manico di una tazza che avevo comprato in India qualche anno fa che, non so per quale motivo, era quella che usavo più spesso per bere il caffè.
Sarà perché non volevo abbandonare una delle mie routine, sarà perché semplicemente mi evocava dei bei ricordi, fatto sta che ho usato ogni genere di colla possibile per ripararla, ma ogni volta che la mettevo in lavastoviglie inevitabilmente me la ritrovavo di nuovo rotta.
Molti imprenditori fanno la stessa cosa quando gli arriva la lettera di revoca del fido bancario.
Cercano di aggiustare quello che ormai si è definitivamente rotto, di ritornare allo stadio precedente, al momento in cui ancora tutto era rimediabile.
Lo fanno più che altro per abitudine e perché sono convinti che quella revoca rappresenti l’inizio della fine, la goccia che fa traboccare il vaso, il carico da novanta che spezza una corda tesa da tempo.
In molti casi hanno ragione.
Ma la soluzione non è quella di cercare di riparare la tazzina rotta. Bisogna sostituirla, bisogna cambiare l’impostazione finanziaria dell’azienda in modo che le cose possano ritornare a funzionare.
Quindi, se ti è arrivata la revoca del fido, devi veramente cambiare registro.
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Ma se non sei arrivato ancora a questo punto, allora devi assolutamente sapere una cosa. La revoca può essere scongiurata evitando di commettere uno dei quattro errori di cui ti parlo in questo video.
Si tratta di quattro cattive abitudini che ho riscontrato analizzando tutti i casi che mi sono stati presentati. Conoscerle ti permetterà di evitare la revoca del fido bancario.
Scopri tutto nel video.
Revoca del fido bancario: non fare questi 4 errori se vuoi evitarla
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