

La vita è fatta di alti e bassi e di eventi non desiderati che spesso non sono prevedibili. Ti giri un attimo e un problema ne crea subito un altro, in una catena che sembra andare avanti all’infinito. Capita anche con lo sconfinamento bancario.
“I problemi sono come le ciliegie, uno tira l’altro”
Questo vale per ogni aspetto della nostra vita, ma non sono uno psicologo né un consulente matrimoniale, quindi non sono qui per parlarti di come stanno le cose in generale, ma di come vanno o dovrebbero andare in ambito di finanza aziendale.
I problemi in azienda hanno (praticamente) sempre un impatto diretto sul saldo del conto corrente.
Un cliente che non paga, un guasto agli impianti, la rottura di un attrezzo, un virus informatico… sono tutte barriere che si intromettono tra te, la tua azienda ed il raggiungimento dei risultati che vuoi ottenere, che hanno una sola via d’uscita: devi spendere più di quanto avevi preventivato.
Metti mano al portafoglio e risolvi il problema, sacrificando i tuoi guadagni.
E se non ci sono soldi sul conto?
Quando non ci sono i soldi sui conti correnti ma il rating della tua azienda ha ancora un valore accettabile, la banca può concederti di andare in rosso e prendere temporaneamente in prestito il credito che ti mette a disposizione.
Questo sia nel caso in cui al conto corrente sia legato un fido di cassa, sia quando il fido non è stato concesso.
Se sei costretto ad utilizzare soldi non tuoi, ad andare oltre la soglia dell’affidamento richiesto e a vedere i tuoi soldi risucchiati nel vortice degli interessi extra-fido, allora sei decisamente in difficoltà economica.
Che tu lo voglia ammettere oppure no (non c’è niente di male, succede a tutti)…
Ci sono diverse azioni che un imprenditore può decidere di intraprendere quando si trova in difficoltà economica e oggi in particolare voglio parlarti di come affrontare lo sconfinamento bancario e delle sue conseguenze.
Cos’è lo sconfinamento bancario e quando un conto si può dire “tecnicamente” sconfinato
Sembra una difficilissima parola tecnica, ma in realtà con il termine sconfinamento bancario si indica un’azione semplicissima, che tutti noi abbiamo messo in atto almeno una volta nella vita.
Lo sconfinamento infatti riguarda una o più linee di fido ed è semplicemente quella possibilità che la banca ti dà di spendere più di quello che effettivamente potresti.
Lo scoperto di conto è in pratica la somma di denaro che la banca ti concede di utilizzare anche quando non hai soldi. Ti ritrovi con il conto in rosso, ma puoi effettuare alcuni pagamenti.
Ottimo no? C’è un periodo di difficoltà e puoi usare quei “soldi fantasma”, poi ti sistemi.
Un cliente sparito finalmente salda il suo debito, arrivano nuovi ordini, insomma una qualsiasi cosa positiva può riportarti a galla a respirare e permetterti di rientrare di quei soldi che hai speso anche se non li avevi.
Un fantastico e flessibile strumento di finanziamento, vero?
Si…beh… insomma…
Lo sconfinamento è una di quelle armi a doppio taglio che rischia di mettere veramente in ginocchio la tua azienda se non ti hanno informato correttamente su come devi comportarti e sui rischi che corri.
Andiamo però per gradi.
Quando un’azienda utilizza lo sconfinamento bancario?
Solitamente dopo un periodo di magra, con incassi che non arrivano e spese da fare, magari a cavallo della pausa estiva, i conti correnti aziendali sono al limite. Se sono affidati, i saldi sono prossimi alla soglia concessa. Se non ci sono fidi, sono quasi a zero.
Fino a quando l’esigenza è temporanea, anche se sei stato costretto a sconfinare sul tuo fido non c’è nessun problema, o meglio, nessun problema se nell’arco di breve tempo rientri di quello che hai utilizzato.
Quando invece diventa un problema?
Dipende.
Devi sapere che sconfinare su un conto corrente crea problemi sia all’interno della tua banca che nei rapporti con le altre banche. Anche se con loro non hai ancora aperto un conto, paradossalmente.
Quanto tempo hai?
Il tempo entro il quale la tua banca inizierà ad essere insofferente per lo sconfinamento bancario, varia da banca a banca, da filiale a filiale e, nella stessa filiale, da un direttore all’altro. Ogni istituto bancario ha le sue regole, ogni capo area i suoi obiettivi di budget, ogni direttore il suo risultato di filiale da raggiungere.
Ti basti sapere che hanno indicazioni precise da seguire e non sgarreranno per farti un favore.
Prima o poi il tuo rating verrà ridotto e il tuo affidamento revocato.
Nel frattempo, pagherai “solo” interessi molto alti.
In base a quello che stiamo vedendo nell’ultimo periodo tra i nostri clienti, viste le enormi difficoltà che il tessuto economico delle piccole e medie imprese sta subendo e considerato il caos del settore bancario, in cui tutti stanno cercando di afferrare quello che possono, i tempi si sono accorciati di molto.
In generale comunque se in un mese sei rientrato vai pure a dormire sonni tranquilli.
Se invece non è così, leggi attentamente le righe che seguono, perché potrebbero essere vitali per te e soprattutto per la tua azienda.
Cosa succede quando lo sconfinamento bancario dura più di un mese
Se in 6/12 mesi la situazione non si è risolta, ma anzi è peggiorata, con uno sconfinamento più ingente magari o con ripetuti sconfinamenti, allora il problema smette di essere fra te e la tua filiale e inizia ad assumere dimensioni più preoccupanti.
Si passa infatti alla segnalazione di sconfinamento.
In poche parole la tua banca informa l’intero sistema bancario delle tue mancanze.
In che modo avviene?
Ma attraverso la segnalazione alla Centrale dei Rischi, ovviamente, il database nel quale si tiene traccia di ogni tuo movimento finanziario e sulla base della quale ti viene dato un punteggio che vale il 90% del rating assegnato alla tua azienda.
Quel punteggio è fondamentale nel momento in cui devi ottenere un finanziamento. È in base a quello infatti che decidono se concedertelo o meno e addirittura a che condizioni.
Ma torniamo un attimo al tuo sconfinamento e a quello che può succedere se il problema prosegue.
Se la problematica si protrae per qualche mese può arrivare la revoca delle linee di credito. Esatto, hai capito bene. Tutti gli affidamenti che hai ottenuto e grazie ai quali stai tenendo in piedi la tua azienda possono congelarsi, nell’attesa che la situazione si risolva.
E se sei in arretrato con le rate dei prestiti, rischi di perdere pure quelli.
Quali sono le conseguenze più gravi di uno sconfinamento bancario
In una condizione del genere, quando a causa dei continui sconfinamenti bancari il tuo rating
Si riduce al punto che la tua banca decide di non concederti altro credito e poi di toglierti anche quello che hai già, sei messo male.
Se non agisci in fretta, ma veramente in fretta, ti ritrovi completamente spalle al muro, impossibilitato a pagare i fornitori, ad esempio, che non consegneranno la merce, che ti permette di erogare il tuo prodotto/servizio, quindi niente vendite e in conclusione niente entrate.
Quelle stesse entrate che ti permetterebbero di rientrare dello sconfinamento e riavere accesso alle linee di credito… un circolo vizioso senza uscita quindi!
Da un piccolo sconfinamento alla fine del tuo sogno imprenditoriale.
In quanto tempo dovrai arrenderti a vedere la nave affondare? Dipende.
Il destino della tua azienda è influenzato dalle scelte che fai quando sei costretto ad utilizzare oltre il limite i tuoi conti correnti. Tutto dipende da te.
“Si vabbè, ma cosa dovrei fare secondo te?”
Ci sono alcune cose che PUOI e DEVI fare in questo momento davvero critico:
Per prima cosa, chiama il direttore e chiedi una linea di credito temporanea a copertura di quello sconfino.
Non è certo te la conceda, ma se non hai perso troppo tempo, se ti sei messo subito in azione e non hai aspettato, come molti fanno, di arrivare a non avere più liquidità per chiedere uno sforzo aggiuntivo alla tua banca, ci sono buone possibilità che ti conceda questa possibilità.
Mentre lo fai, passa anche alla seconda cosa da fare.
Inizia a pensare seriamente al tuo piano B, cioè a pensare in quale modo puoi sfruttare la tua liquidità per autofinanziare la tua azienda.
E non ti sto parlando di rompere il salvadanaio per buttare i soldi nell’inceneritore. Mi riferisco al modo per utilizzare le risorse che la tua azienda produce mese dopo mese nel modo più produttivo per te in termini imprenditoriali.
Devi assolutamente essere pronto nel caso in cui le banche decidano di revocarti i fidi.
Muoverti quando la liquidità è completamente prosciugata e i fidi sono stati revocati, perché magari hai fatto dei deboli tentativi sporadici per risolvere la questione, potrebbe essere molto pericoloso per il futuro finanziaria della tua azienda.
La terza strategia da applicare è quella di giocare in attacco.
Pianificare con le tue banche degli incontri, durante i quali richiedere la trasformazione dei fidi in finanziamenti.
Questa è una cosa che puoi fare nel momento in cui la situazione non è ancora degenerata.
Stai molto attento alle condizioni che sarai costretto ad accettare, e valuta attentamente ogni firma che andrai a mettere sui contratti. Perché proprio in questa fase, quando il momento di difficoltà è più sentito, la banca inizia a tutelarsi di più, chiedendo delle garanzie maggiori.
Proprio questo potrebbero in futuro compromettere irrimediabilmente le sorti finanziarie della tua azienda.
Se invece agisci in fretta c’è la possibilità che la banca ti faccia questa concessione senza chiedere alcunché.
L’ultimo suggerimento è in realtà il più importante, perché potrebbe evitare di farti finire segnalato alla Centrale Rischi, ma addirittura potrebbe evitarti lo sconfinamento bancario.
Negozia con i fornitori accordi per il pagamento delle fatture emesse e trova il modo per ottenere da loro il tempo che ti serve a rimettere in carreggiata il tuo conto corrente. Non è semplice da ottenere ma è la migliore soluzione possibile per te, ma anche per loro.
Devi solo farglielo capire.
Il pagamento dilazionato dei debiti già maturati ti permetterà di rispettare i tuoi impegni, di pagare tutti e di evitare che gli addebiti delle ricevute bancarie da pagare vadano a compromettere il tuo fido di cassa, costringendoti allo sconfinamento bancario.
Una segnalazione alla Centrale Rischi è come una ferita, può guarire, ma ci vuole molto tempo e non sono sicuro tu ce l’abbia in questo momento così difficile per piccole e medie imprese.
Se vuoi saperne di più sul modo per gestire i tuoi debiti con le banche rimani collegato ai miei canali, scarica GRATIS la GUIDA COMPLETA per evitare errori grossolani nella gestione dei tuoi debiti con le banche.
“E se invece la situazione della mia azienda è più complicata?”
Se la situazione è più complessa, allora hai bisogno di un aiuto esperto.
Il fai da te in questi casi non funziona. MAI.
Se tutto va bene, ottieni risultati parziali e sotto il massimo che è possibile ottenere. E questo solo nei casi veramente fortunati.
Perché nella maggior parte dei casi, una situazione risolvibile diventa una tragedia.
In questo momento di tensione, di ansia, di impegni che si accumulano, tu commetti l’errore più fatale di tutti: seguire ogni problema finanziario in prima persona.
Non sto dicendo che devi lasciare l’azienda in balia di sé stessa, MA non puoi occupartene tu.
Mentre lo fai, mentre segui queste pratiche una per una, senza ottenere i risultati che desideri, in quel momento, non stai facendo il tuo lavoro, non ti stai occupando delle tue attività principali.
Stai provocando all’azienda lo stesso danno che le provocano i fornitori sfuggenti e tutte quelle persone che se ne fregano della tua attività.
Stai provocando un calo del fatturato.
Tu sei il motore trainante della sua azienda e devi lavorare sull’azienda stessa, soprattutto se le cose non girano come dovrebbero e ci sono dei problemi finanziari.
Non deve perdere tempo a risolvere le questioni amministrative, non deve passare le sue giornate a parlare con i fornitori inferociti, non deve fare la trottola per incontrare i direttori di banca, non deve preoccuparsi delle bollette da pagare e non deve spiegare ai suoi professionisti quello che devono fare.
Deve avere uno staff specializzato nella gestione di questi problemi, che sappia quello che deve fare e che lo faccia senza indugiare.
Ed è quello che ho costruito attorno al mio Metodo.
Il Metodo Di Domenico Debiti™ è una procedura specifica adatta agli imprenditori che NON stanno cercando la bacchetta magica o la pozione miracolosa che risolva tutti i loro problemi di indebitamento.
Puoi immaginartelo come una cura adatta a quegli eroi dei nostri tempi (questo è ciò che sono per me gli imprenditori italiani di oggi) che vogliono risollevarsi dal baratro in cui si sono ritrovati, spesso senza colpa.
Gli imprenditori che diventano miei clienti hanno l’obiettivo di salvare quello che può essere salvato, di scaricarsi del peso della gestione di problemi spesso più grandi di loro e di riconquistare il tempo e l’energia per tornare a fare, a produrre e a lavorare sulla loro azienda.
E sanno che per farlo è necessario mettere in campo OGNI STRUMENTO, ogni briciola di energia.
Non vogliono truffare nessuno, ma non vogliono sacrificarsi sull’altare della sfortuna e degli errori per i quali sono finiti in condizioni di difficoltà economica.
Vogliono pagare tutto, nei limiti di ciò che riescono a fare, rimettendoci il meno possibile.
Hanno l’irrefrenabile desiderio di non perdere quello che hanno costruito e di poter lasciare ai loro figli il frutto dei loro desideri. E sono disposti a pagarne il prezzo.
Desiderano così ardentemente uscire vittoriosi dalla battaglia contro i loro creditori che sono disposti ad impegnarsi più di quanto non abbiano già fatto per rilanciare la loro azienda, liberi di dedicarsi alla crescita perché sicuri che qualcuno guarda loro le spalle, chiudendo accordi sostenibili che possono portare a dei grossi risparmi.
Se pensi di essere questo genere di persona, se è alla tua azienda che pensi dalla mattina alla sera, a come rilanciarla, a come salvare i tuoi dipendenti e tutelare la tua famiglia, allora prova a contattare il mio staff fissando una consulenza preliminare gratuita.
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