

L’elemento fondamentale per vincere una battaglia è conoscere il nemico. Non serve un esperto di guerra e strategia per venire a conoscenza di questa massima basilare. Questa è la ragione per la quale io e i miei collaboratori oltre a documentarci in continuazione, leggere riviste, studiare nuovi manuali e tenerci al passo con tutto, compiamo un’azione ancora più fondamentale.
Chiacchieriamo in continuazione con bancari. Li incontriamo, ci scambiamo 4 parole tra un caffè e una sigaretta, alcuni sono nostri amici da anni, ci andiamo a pranzo o a cena e puntualmente ci confrontiamo sulle novità.
Grazie a questo modo di interagire con loro e ad una continua attività di indagine veniamo spesso a conoscenza dei cosiddetti “ordini di scuderia”
In pratica siamo informati dai diretti interessati sulle novità operative di questa o quell’altra banca, che vengono trasmesse loro attraverso delle circolari interne, documenti di lavoro apparentemente lontani e distanti da te, che però avranno un impatto diretto sulla tua azienda.
In questa parte dell’anno molti imprenditori sono ad un punto di svolta, devono decidere quale direzione prendere con la propria azienda, come trovare la liquidità di cui hanno bisogno. E proprio per te che sei in un momento così delicato della tua azienda ho scritto queste righe:
- per prepararti a quello che sta per piombarti fra capo e collo.
- per permetterti di organizzare le tue entrate e le tue uscite per non farti cogliere impreparato alla richiesta di rientrare del fido all’improvviso.
- per farti sapere quali rischi incorri quando ti ridurranno il castelletto per l’anticipo delle fatture o ricevute bancarie.
- per mettere in sicurezza la tua azienda in maniera efficiente e senza intaccare di un solo centesimo i beni della tua famiglia.
Non amo la teoria fine a sé stessa, voglio parlarti dunque del modo in cui stai utilizzando le linee di credito e dei rischi enormi che corri
Tutti si soffermano sempre su grandi argomenti teorici, macrocategorie complesse e astratte, davvero lontani dalla realtà quotidiana dell’imprenditore.
Mi sono sgolato a cercare di spiegare che questi argomenti sono di scarsa importanza se l’obiettivo è salvare un’azienda dalla crisi di liquidità, ma nonostante questo continuo a scontrarmi con questi discorsi privi di significato, soprattutto quando mi confronto con i professionisti tradizionali.
Mi sono reso conto che questo comportamento nasce da due problemi di fondo.
Da un lato il professionista tradizionale non ha tempo per approfondire le tematiche necessarie ad affrontare le crisi aziendali perché deve stare dietro alla continua necessità di aggiornamento per affrontare i labirinti del sistema fiscale e burocratico del Paese, in modo da evitare che ti arrivino sanzioni pesantissime.
Dall’altro lato, ma direttamente collegato a questo, i professionisti tradizionali sono incredibilmente distanti dal mondo delle banche, dalla loro operatività, dai tecnicismi. Sono clienti di qualche banca, esattamente come lo sei tu, e hanno una conoscenza di base come quella di un qualsiasi cliente.
Non conoscono il tema delle segnalazioni in Centrale Rischi e non sanno come affrontarlo, ma non vogliono dirlo per paura di perdere il cliente.
Quindi cosa si limitano a fare? A parlare in maniera generica, senza offrire soluzioni applicabili e risolutive, prendendo tempo nella speranza che la soluzione migliori da sola, come per magia o perché l’imprenditore ha due palle così e riesce a trascinare via l’azienda dalla crisi grazie ai suoi attributi d’acciaio.
La mia domanda per te è questa: quanto tempo e quante risorse hai per aspettare che l’economia si riprenda?
Perché i problemi del sistema bancario sono ormai noti a tutti, se ne parla in televisione, nei talk show, sui giornali.
Le banche, che sembravano le uniche aziende a non poter fallire, in Italia falliscono…
Non solo… Vengono anche svuotate dei beni mentre vengono finanziate con i soldi che lo Stato toglie ai cittadini inventando ogni giorno nuove tasse e balzelli.
Come pensi cercherà di salvarsi una banca in difficoltà? Facendo esattamente ciò che farebbe qualsiasi azienda.
Aumentando le attività di recupero di tutti quei crediti assistiti dalle garanzie.
Hai presente quando la tua azienda ha bisogno di soldi e chiami tutti i clienti che non ti hanno pagato per cercare di recuperare quello che ti spetta? Ecco, la banca farà lo stesso. Solo in maniera molto più organizzata e cattiva.
Quindi che tu abbia rilasciato un pegno, una fideiussione o che tu abbia concesso un’ipoteca, sarai nel mirino degli addetti al recupero non appena si manifesteranno i primi problemi.
Ma non solo. L’altra attività che faranno da domani sarà ridurre i propri rischi… come?
Riducendo le linee di credito destinate alla aziende più rischiose, che tipicamente non sono le grandi aziende, ma quelle più piccole e meno strutturate, tipo la tua. Esatto, quelle di quei piccoli imprenditori che in anni e anni di attività hanno faticato a mettere su il loro piccolo, ma grande sogno.
Ma non è la fine…
Ci sono infatti azioni che puoi compiere ORA per non subire gravissime conseguenze
Punto primo non puoi ignorare la situazione pensando non ti toccherà…
Devi fare sin da oggi i conti con questa tendenza e devi organizzare la tua attività in modo da poter resistere ad eventuali voltafaccia delle banche con le quali oggi lavori, avendo un fossato pronto a difenderti dagli attacchi.
Prima agisci, prima abbatti il rischio che il tuo rapporto con le banche possa diventare un problema serio per l’operatività della tua azienda.
Non amo essere vago e generico, passiamo ora ai fatti come stanno: quali sono questi famosi “ordini di scuderia” che stanno per arrivare sulle scrivanie di chi lavora in banca?
Devi sapere che una parte del lavoro del mio staff prevede di tenersi in contatto con i direttori di filiale delle nostre aziende, degli imprenditori che aiutiamo insomma.
Questo ci permette di raccogliere informazioni da insider sulle politiche di credito di tutte le banche che operano in Italia.
Come ti dicevo prima, non raccogliamo i dati dai comunicati stampa o dagli articoli di giornale, ma ricaviamo le informazioni direttamente dai direttori delle filiali che ci spiegano le direttive ricevute tramite circolari interne.
Si tratta di informazioni estrapolate agli esperti che hanno un impatto diretto sulla tua azienda.
Ecco, non starò qui a spiegarti tutti i tecnicismi, ma fidati di me quando ti dico che
- se le banche ti stanno creando problemi nel rinnovo dei fidi
- se ti stanno facendo aspettare da più di 60 giorni la risposta ad una richiesta di credito
- se continuano a chiederti documentazione integrativa rimandando di settimana in settimana
- se addirittura in maniera bonaria sei stato invitato a rientrare dei fidi…
è molto probabile che tu sia nel mirino delle politiche di riduzione del rischio di credito della tua banca.
È un momento delicatissimo per te, fallire ora, non essere pronto, sottovalutare il problema, può portarti a subire un attacco dietro l’altro senza sapere come fare.
Ma non solo.
Ad alcuni miei clienti le banche stanno revocando le linee autoliquidanti applicando la subdola strategia di riduzione graduale del castelletto. In pratica, man mano che le fatture anticipate vengono pagate, la banca non ti permette di rinnovarle e ti impedisce di ricavare nuova liquidità.
Ma il vero problema è che nascondono quello che sta davvero accadendo.
Non verrà l’impiegato di banca a dirti: carissimo, visto che il capo non vuole fallire, stiamo tirando i remi in barca e pensavamo proprio di partire da te, che ne dici di rientrare di ogni centesimo?
Ovviamente non andrà così, chiunque lavori in banca è addestrato affrontare questo processo e con maniere gentili farà in modo che tu sia convinto che agire come lui consiglia sia il meglio per te.
Ma concentrare tutti i tuoi sforzi per rientrare delle linee di credito non è davvero vantaggioso, ANZI. Il risultato finale sarà quello di togliere liquidità all’azienda, non riuscire a pagare i fornitori e ritrovarti infine senza le materie prime necessarie a lavorare.
E se non lavori, non entra fatturato e se non entra fatturato l’azienda chiude.
La soluzione per evitare che il tuo sogno imprenditoriale vada alla deriva, disintegrandosi una volta per tutte è essere pronto
Per farlo devi:
- valutare la tua situazione finanziaria ed il tuo grado di rischio a partire dalle centrali rischi per vederti esattamente con gli occhi della banca;
- pianificare una strategia di gestione del debito che ti permetta di scegliere tra le migliori alternative possibili;
- creare le condizioni di poter lavorare anche se gli affidamenti vengono bloccati, liberandoti quindi della catena della banca su di te.
In questa maniera il destino della tua azienda non sarà più legato alle decisioni del direttore della filiale e in ogni caso sarai preparato a gestire l’emergenza finanziaria nel momento in cui le banche dovessero voltarti le spalle, se non lo hanno già fatto.
Ma come raggiungere questo obiettivo? Quali sono le azioni che puoi fare nel concreto?
Come ben sai, non amo la teoria fine a sé stessa… nelle prossime righe quindi intendo svelarti concretamente cosa puoi fare per cambiare le carte in tavola, difendere la tua azienda e metterti al riparo dal rischio di guardare negli occhi i tuoi dipendenti senza sapergli spiegare perché questo mese lo stipendio non arriverà.
Partiamo da un concetto basilare: le aziende più esposte al rischio della restrizione degli affidamenti sono quelle nelle quali ogni fattura, ogni ordine, ogni ricevuta bancaria emessa viene anticipata per poter avere un minimo di liquidità disponibile.
In queste aziende, le spese dell’ordinaria gestione si pagano abitualmente con i fidi di cassa ed eventuali spese impreviste necessitano di una nuova linea di credito o di un utilizzo fuori norma di quelle esistenti.
Un’azienda in queste condizioni è appoggiata su una vera e propria bomba ad orologeria.
Se all’improvviso la banca ti ritira il suo supporto (cosa che può fare e che farà sempre più di frequente nei prossimi mesi), la tua azienda è destinata a non sopravvivere.
È come una casa alla quale, all’improvviso, viene a mancare il muro portante. Destinata ad accartocciarsi su se stessa.
Si possono adottare delle strategie per limitare l’impatto di una marcia indietro improvvisa da parte delle banche con cui lavori.
Devi lavorare su un progetto a breve e su uno di medio periodo.
Nel breve periodo, devi avere prono un piano B.
Molti imprenditori, ad esempio, hanno numerosi conti affidati ma nemmeno un conto corrente senza affidamenti.
Averne uno già disponibile e pronto ad essere utilizzato, sul quale magari appoggiano i POS e le carte di credito, può rappresentare la tua unica speranza per continuare a lavorare anche se all’improvviso dovessero revocarti le linee di credito.
La strategia immediata dunque è avere un conto immune da affidamenti.
E non solo. Devi anche adottare delle strategie che ti permettano di limitare i danni patrimoniali legati anche all’utilizzo di garanzie ipotecarie o personali.
Cosa puoi fare a questo punto?
Devi scegliere.
- Puoi decidere di ignorare le informazioni che ti ho dato, considerarle il delirio di un complottasti e continuare come hai fatto fino ad oggi, andando avanti per tentativi, tra consigli di avvocati, commercialisti e professionisti di ogni sorta che improvvisano un lavoro. Se per te fino ad oggi ha funzionato e non provi un tremito ogni volta che ti chiama la banca, allora fai pure…
- La seconda scelta è affidarti a qualcuno che si occupa di questo da anni, qualcuno che ha contatti con le banche in continuazione, che sa cosa succede e come ragionano dall’altra parte, che ti permetta di concentrarti solo e soltanto sulla tua azienda, senza tormentarti fra appuntamenti in banca, telefonate continue e assillanti.
Il tempismo è fondamentale in questo campo, intervenire nel momento giusto altrettanto, per il semplice fatto che trattare con banche, finanziarie, fornitori, ogni creditore insomma, quando hai ancora dei soldi in mano è un conto; farlo quando sei disperato e disposto ad accettare qualsiasi cosa un altro.
Non basta seguire qualche consiglio improvvisato, per sistemare una situazione difficile, serve un piano, una strategia, pensata da chi fa questo di mestiere.
È per questo che ho messo insieme un team di esperti, capaci di fornirti il supporto e l’assistenza che ti servono per superare questo momento.
Un gruppo con ogni competenza necessaria, giuridica, finanziaria, tutto, che lavora come fosse un’unica persona.
Un team di esperti che ha lavorato su quasi duemila casi di imprenditori in difficoltà e che lavora seguendo un metodo di lavoro, il mio metodo, pensato apposta per risolvere i problemi delle imprese in crisi, il Metodo Di Domenico Debiti.
Oggi hai la possibilità di provarlo sulla tua pelle, GRATIS, se infatti prenoti ORA, avrai una consulenza GRATUITA, nella quale un esperto del mio team si preoccuperà di valutare insieme a te la tua situazione per capire quali azioni TU puoi mettere in atto ora per cambiare il corso degli eventi.
Cosa aspetti? Di ricevere quella telefonata dalla banca e iniziare la tua discesa negli inferi?
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Ad maiora
Giuseppe