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La gestione finanziaria di una PMI è una delle attività più delicate che un imprenditore deve seguire.
Da questa dipende, infatti, lo stato di salute dell’azienda, l’equilibrio tra investimenti effettuati per mandare avanti il proprio business e le fonti di finanziamento utilizzate per questo scopo.
Reperirle, lo sai meglio di me, è sempre più complesso.
Le banche hanno chiuso le porte agli imprenditori ormai da decenni, gli investitori vanno corteggiati e convinti, numeri alla mano, e quelli seri ormai sono diventati più rari di una gallina dalle uova d’oro.
Le aziende che hanno più bisogno di liquidità, difficilmente ne trovano fuori dal “perimetro” della propria impresa.
La situazione economica generale, tra rincari, inflazione e tentativi di ripresa post-pandemia, certo non aiuta o incoraggia a investire nel settore privato.
Per queste e altre mille ragioni la gestione finanziaria di una PMI non può essere improvvisata, né lasciata in mano all’amministrativa di turno.
Nelle aziende che vivo tutti i giorni, però, le cose stanno diversamente.
La maggior parte degli imprenditori che incontro non sono organizzati per gestire efficacemente le finanze aziendali.
Molto spesso non sanno nemmeno da dove partire.
Nessuno lo ha mai spiegato loro.
D’altronde non esistono scuole che lo insegnano e difficilmente i professionisti che seguono l’aspetto fiscale e amministrativo della società hanno il tempo necessario per occuparsene.
E credimi, ne ho conosciute abbastanza di aziende per poter affermare con un certo margine di sicurezza che questo problema è piuttosto diffuso.
Ma cos’è la gestione finanziaria dell’impresa e come può essere portata avanti efficacemente?
Cosa s’intende per gestione finanziaria aziendale
Nessun business può andare avanti senza denaro e senza investimenti.
Se devi realizzare un progetto imprenditoriale, la prima cosa da fare è reperire i fondi per comprare asset e assumere persone.
La gestione economica e finanziaria di un’azienda serve esattamente a questo.
È l’insieme di tutte le decisioni e le operazioni finalizzate a ottenere e impiegare fondi per l’attività d’impresa.
Diversamente, non potresti mandarla avanti.
Sarebbe come procurarsi una Bentley ed essere costretto a tenerla ferma in garage perché non c’è benzina nel serbatoio.
Senza fondi, ogni progetto imprenditoriale resta semplicemente un sogno nel cassetto.
Decidere dove procurarseli e implementare tutte le attività e le strategie utili per ottenere le risorse e reinvestirle, però, non è sufficiente a garantire il successo del business.
D’altra parte, se ci pensi, non partiresti mai per un viaggio verso una meta sconosciuta senza una mappa e un percorso tracciato da seguire.
Se non sai quanta strada devi fare, non puoi sapere neanche se il mezzo che hai a disposizione e la benzina ti basteranno a raggiungerlo.
In alcuni casi potrebbe servirti il pieno, in altri, con mezzo serbatoio ci arrivi, in altri casi ancora avrai bisogno di un veicolo più grande per farlo.
In azienda funziona allo stesso modo.
Sulla base degli obiettivi che devi raggiungere e del ritorno che ti aspetti di ottenere, vanno regolati gli investimenti.
Quando realizziamo i nostri progetti di ottimizzazione della gestione finanziaria aziendale, ad esempio, lavoriamo su diversi aspetti, pianificando obiettivi di breve, medio e lungo periodo.
Questo ci serve a portare l’azienda verso un migliore equilibrio finanziario generale.
Nel breve periodo lavoriamo sull’equilibrio monetario, sulle entrate e le uscite di cassa, per intenderci.
Successivamente ottimizziamo la marginalità, per raggiungere l’equilibrio economico e, nel lungo periodo, lavoriamo per l’equilibrio finanziario.
“Tutte belle queste teorie, ma in pratica, che devo fare?”
Innanzitutto vagliare e diversificare le fonti di finanziamento per i tuoi investimenti in azienda.
So bene che, quando si ha bisogno di denaro per alimentare la propria attività, la prima e, spesso, unica spiaggia sono le banche.
Non c’è nulla di male in questo.
Sono lì anche per finanziare le imprese.
Il punto è che, di frequente, propongono condizioni e ti impongono garanzie spropositate rispetto alla mole di liquidità che ti serve realmente.
Magari ti concedono 100, ma al costo di 1000.
Quanto dovresti riuscire a marginare per ripagare un finanziamento del genere?
Prima di lanciarti nella richiesta di finanziamenti esterni, dovresti ponderare innanzitutto la finalità del finanziamento, su quali asset aziendali investirai il denaro richiesto e poi quanto ti costerà complessivamente.
Se ti servono risorse per finanziare acquisti correnti, la durata del finanziamento dovrebbe essere a breve termine.
Se invece, l’investimento è di medio-lungo periodo ha più senso un finanziamento a lungo termine.
Certo, la condizione ideale è riuscire a finanziare la maggior parte delle spese in asset e persone attraverso l’autofinanziamento, che assicura una maggiore flessibilità d’impiego e ti svincola dalle condizioni spesso sfavorevoli per le casse aziendali, che sei costretto ad accettare da finanziatori esterni.
Di tutte le fonti di finanziamento, l’autofinanziamento è certamente quella che “costa” meno.
Ma è anche quella che richiede più tempo per sostenere l’espansione aziendale e, in alcuni settori, ad elevata intensità di capitale non può essere l’unica fonte di finanziamento.
In ogni caso, occorre controllare i numeri e, in particolare, il costo del denaro necessario.
Molto spesso, infatti, i problemi di liquidità sono legati proprio a un eccessivo costo delle fonti di finanziamento.
Sono i debiti che, nel tempo, tendono ad assorbire la marginalità prodotta dalla gestione operativa.
Sapere come gestire la liquidità aziendale ti permette di ottimizzare la redditività che ottieni dagli investimenti rispetto al costo delle fonti da cui hai ricavato le risorse per finanziarli.
In altri termini, ti permette di guadagnare più di quanto spendi.
Immagina per un attimo quanto sarebbe più semplice la vita da imprenditore, sapendo che l’azienda poggia su una struttura finanziaria solida, che non ti fa correre il rischio di rimanere a corto di denaro per pagare il personale, i macchinari, il capannone e tutti i costi di gestione che hai in programma.
So che guardi con ammirazioni le multinazionali e ti chiedi come diavolo abbiano fatto a raggiungere certi livelli senza che nessuna crisi possa averle scalfite.
Beh, al di là del fatto che operano in Stati dove è molto più semplice fare impresa, la verità è che portano avanti una gestione finanziaria “super-efficiente”.
Pensa ad Amazon, Apple… nessuno prende decisioni prima che il CFO, il direttore finanziario, si sia espresso sulla bontà di un investimento.
Pensa che loro hanno lavorato per anni in perdita prima di arrivare alle dimensioni necessarie a raggiungere economie di scala, grazie all’autofinanziamento. Il loro ciclo di cassa gli ha permesso di incassare a 30-40 giorni dai clienti e pagare i fornitori a 60-90 giorni.
Più aumentavano le vendite, più soldi avevano in cassa, anche se la gestione caratteristica era in perdita, fino al raggiungimento del break even point.
Ma non serve essere una multinazionale americana per riuscirci.
Molte PMI ci riescono, anche in Italia.
Tutto quello che hanno è semplicemente una gestione finanziaria perfettamente funzionante.
Seguendo lo schema che sto per presentarti.
Conseguenze dell’assenza della gestione finanziaria aziendale
Non riuscire ad ottenere una gestione finanziaria efficiente per la propria azienda è un bel problema.
Secondo le più recenti ricerche dell’Istituto Internazionale di Statistica S.B.A., il 57,8% delle PMI fallisce entro i primi 5 anni di attività e solo il 33,1% delle aziende sopravvive ai primi 10 anni sul mercato.
Praticamente più di 1 azienda ogni 2 chiude entro 5 anni dalla costituzione e solo 1 imprenditore su 3 arriva a spegnere le 10 candeline dal lancio del proprio business.
Gli studiosi di crisi aziendale hanno calcolato che il 75% di queste chiusure dipende dai problemi finanziari e dalla mancanza di liquidità, dovuti perlopiù alla carenza di sistemi di controllo dell’andamento aziendale.
In altre parole, tra gli imprenditori manca la cultura finanziaria.
Ho incontrato, nei miei 15 anni di esperienza a contatto con le PMI, moltissime realtà eccellenti del Made in Italy e ogni volta sono rimasto stupefatto dalle conoscenze e dalle competenze tecniche che gli imprenditori hanno saputo sviluppare, anche in assenza di risorse per la ricerca & sviluppo.
Ho incontrato Anna, ad esempio, titolare di un maglificio che da oltre quarant’anni fa scuola in tutto il mondo, per le tecniche di lavorazione e le tecnologie impiegate.
Ho conosciuto Roberto, titolare di una straordinaria officina meccanica specializzata nell’allestimento di veicoli speciali.
E Alberto, che ha dedicato la sua vita alla creazione di un’impresa tecnologica che produce macchinari innovativi per la bonifica degli ambienti.
Potrei andare avanti per giorni, se volessi menzionare ognuno dei circa 2.000 imprenditori che ho affiancato da quando lavoro con le PMI.
Ognuno ha vissuto le sue problematiche, necessitava di supporto nella gestione o ristrutturazione finanziaria, a seconda dei casi, ma tutti erano accomunati dall’assenza (o quasi) di un processo di gestione finanziaria e di un sistema di controllo di gestione strategico.
Tutti mi hanno colpito per il loro coraggio, l’intraprendenza, il fiuto per gli affari, le conoscenze tecniche, la visione e la capacità di saper anticipare le tendenze prima che trovassero affermazione sul mercato.
Le aziende, però, si portano al successo controllando i numeri e bisogna saperci fare, perché i conti possano quadrare e i progetti imprenditoriale trovare realizzazione.
Altrimenti capita quello che è successo ad Anna, Roberto, Natale…
Nella migliore delle ipotesi si rischia di perdere temporaneamente il controllo dell’azienda, non sapere se gli investimenti effettuati producono un effettivo ritorno, quanto costano le fonti di finanziamento, se si sta guadagnando o meno.
Nella peggiore, l’indebitamento cresce fino al completo dissesto finanziario dell’impresa.
Un vero peccato, mandare in fumo progetti così importanti, vedere saltare all’aria aziende così belle…
Ecco perché è cruciale gestire in modo adeguato le finanze aziendali.
5 consigli utili per una gestione finanziaria aziendale efficiente
Quando ho conosciuto Natale, alcuni mesi fa, la sua azienda navigava in ottime acque e tutt’ora va più che bene.
La sua storia, però, non è sempre stata rosa e fiori.
Da circa 10 anni è titolare di un’impresa di sanificazione ambienti, ma viene fuori da un fallimento molto sofferto di quella che era la sua impresa edile.
Mi ha raccontato la sua storia e ho subito ammirato la forza e la lucidità con cui ha rimesso insieme i cocci e costruito un nuovo business, che ora fattura più di 3 milioni all’anno.
È stato un vero visionario, ha saputo intuire prima di altri quello che sarebbe accaduto dopo la pandemia e ha investito su macchinari all’avanguardia, in grado di sanificare ogni ambiente e soprattutto le scuole, da ogni tipo di germe o virus.
I suoi affari, negli ultimi due anni, sono andati benissimo e l’azienda è cresciuta molto.
Perché diavolo ci ha contattati allora?
Perché nonostante questa crescita così importante non voleva commettere gli errori fatti in passato.
Sentiva di non avere pienamente il controllo dei numeri, che nonostante i grossi volumi, alcune spese erano più alte del dovuto e, come ogni buon padre di famiglia e padrone d’impresa, voleva lasciare a suo figlio un’azienda in piena salute.
Non abbiamo dovuto fare grandissimi sforzi con lui, per mettere le cose in ordine e capire su quali leve lavorare per ottimizzare la gestione finanziaria dell’azienda, ma ci tengo a raccontarti comunque tutto quello che stiamo portando avanti perché tu possa trarne spunto per avviare una gestione finanziaria efficiente anche per la tua impresa.
Tieni una contabilità precisa e corretta
Il reparto amministrativo di Natale è molto efficiente.
Quando abbiamo chiesto loro i documenti per analizzare i numeri dell’azienda, abbiamo trovato subito grande collaborazione e ci siamo trovati davanti a una contabilità tenuta in maniera certosina.
Questo aspetto è fondamentale per misurare le entrate e uscite aziendali.
La gestione amministrativa è la base da cui trarre tutte le informazioni aggiornate per capire come va l’azienda.
Se la contabilità non è aggiornata costantemente o è imprecise, è difficile che capire quali risultati hai effettivamente raggiunto.
Per ottimizzare la gestione finanziaria di una PMI sono necessari dati affidabili e tempestivi da parte dell’amministrazione aziendale.
Riclassifica il bilancio
Da questo punto in poi è partito il nostro intervento verso l’azienda di Natale.
Nonostante la contabilità fosse tenuta molto bene e, a dirla tutta, è anche una delle poche imprese che produce bilanci intermedi, ogni tre mesi, è stato comunque necessario riclassificarli per ottenere informazioni sulle performance finanziarie dell’azienda.
E comparare i bilanci attuali con quelli dello stesso periodo degli anni passati, per trarre indicazioni utili ai fini della ridefinizione della strategia aziendale e delle scelte di investimento.
Devi sapere, infatti, che il bilancio, così come ti viene dato, non è utile ai fini del controllo finanziario aziendale.
Per capire dove sono gli errori devi iniziare a misurare le performance ottenute dall’azienda, in modo da prendere decisioni utili a migliorarli.
E queste puoi trarle solo da una riclassificazione del bilancio.
Se, da questo emerge ad esempio che la tua azienda non fa utile, il debito aumenta o la liquidità non è sufficiente, c’è qualcosa nell’impostazione finanziaria che va corretto.
Riclassificando il bilancio dell’azienda di Natale, ci siamo resi conto che i costi per alcuni servizi erano troppo alti e che sarebbe stato più conveniente internalizzare quella funzione operativa, assumendo personale dedicato.
L’azienda avrebbe potuto marginare molto più di quanto già non ricavasse.
Se vuoi scoprire cosa puoi migliorare per incrementare i guadagni e come gestire i soldi in azienda,
inizia a realizzare il tuo sistema di controllo di gestione strategico per misurare le performance a partire dall’analisi e dalla riclassificazione dei bilanci aziendali.
Calcola con precisione il fabbisogno finanziario
Anche se sei al timone di un’azienda che va benissimo, come quella di Natale, ma hai in cantiere nuovi progetti, è fondamentale calcolare esattamente quanti soldi ti servono per realizzarli.
Il fabbisogno finanziario, infatti, è il totale delle risorse finanziarie necessarie per acquisire fattori produttivi e servire i clienti.
Calcolarlo in modo puntuale ti evita i problemi di liquidità e ti permette di disporre risorse sufficienti per finanziare i progetti e ricavare redditività attesa.
Giuseppe, ad esempio, titolare di un’azienda che produce cravatte e papillon con materiali di pregio, affascinata dall’offerta di un suo fornitore, per alcuni macchinari e uno stock di sete pregiate, ha fatto il passo più lungo della gamba.
Nel giro di poco si è ritrovato con tutte le linee di credito revocate e un importante debito da ripagare, verso la banca e verso il fornitore.
Nulla di tutto questo sarebbe accaduto, se avesse calcolato in anticipo il fabbisogno effettivo dell’azienda, per raggiungere un determinato fatturato, limitando l’investimento solo alle effettive capacità finanziarie dell’impresa.
Agisci su tutte le leve finanziarie utilizzabili
Anche se l’azienda di Natale va a gonfie vele, abbiamo riscontrato una eccessiva concentrazione delle fonti finanziarie sul canale bancario.
Alcune leve interne, tra cui quella commerciale, erano sfruttate poco e in maniera inefficace, c’era uno spreco di denaro e questo lo portava a insistere molto sui finanziamenti bancari.
Sfruttando le leve interne disponibili, sulla base delle dimensioni e del fabbisogno aziendale, abbiamo diversificato le fonti di finanziamento, distribuendo in modo più equilibrato l’approvvigionamento di denaro in modo da alleggerire la pressione bancaria e incrementando l’autofinanziamento.
Tieni sotto controllo i costi aziendali
Questo è il tallone d’Achille di molte imprese, anche e soprattutto di quelle che fatturano tanto.
Ricorda, c’è una regola universalmente valida che non devi dimenticare mai, i costi devono crescere solo in maniera meno che proporzionale rispetto al fatturato.
Se a fronte di maggiore lavoro, i costi aumentano in modo spropositato, finisci per vendere in perdita e la redditività aziendale si riduce al lumicino.
Questa purtroppo è la buccia di banana che fa scivolare verso il baratro molti imprenditori troppo coinvolti dall’aumento di fatturato e che poteva giocare un brutto scherzo anche all’azienda di Natale.
Alcuni costi superflui andavano tagliati e anche con una certa urgenza. Era necessario rinunciare ad alcune commesse, per mantenere la condizione finanziaria dell’azienda ottimale.
In realtà, svolgiamo questa funzione di controllo e ottimizzazione con tutti i nostri assistiti.
Tieni conto che, nei nostri programmi di affiancamento facciamo, un’attività di spending review ogni sei mesi, in azienda.
La facciamo di frequente per riuscire a ottimizzare sempre di più e migliorare costantemente la marginalità, perché permette di aumentare i guadagni a parità di sforzo e di risorse investite ed è molto più facile da implementare che non agire per aumentare il fatturato.
Senza considerare il fatto che consente di recuperare risorse da reinvestire per aumentare il fatturato stesso.
Conclusione: importanza di una corretta gestione finanziaria
Una gestione finanziaria corretta ti permette di raggiungere l’equilibrio finanziario aziendale, a prescindere dalle condizioni in cui versa l’azienda.
È una funzione che andrebbe implementata di pari passo a quella produttiva e amministrativa.
Sapere come gestire la liquidità in azienda porta con sé molti vantaggi e le permette di raggiungere grandi obiettivi e mantenerli nel tempo.
Un’azienda gestita bene dal punto di vista finanziario, vede aumentare i suoi profitti a parità di risorse e investimento in modo che siano disponibili per altri progetti di espansione.
Ma non solo, permette anche di ridurre notevolmente il rischio d’impresa.
In più, impostare una gestione finanziaria sull’autofinanziamento, principio cardine del nostro Metodo di lavoro e di affiancamento, puoi:
- ridurre le inefficienze operative e incrementare la marginalità sulle vendite,
- migliorare la posizione finanziaria netta
- ristrutturare posizioni debitorie particolarmente delicate e rischiose
- incrementare il valore dei mezzi propri,
- coordinare il tempo degli investimenti,
- generare risorse tramite la liquidazione e cessione di asset non strategici.
Questo è quello che facciamo nei nostri programmi di affiancamento, permettendo alle aziende di raggiugere l’equilibrio finanziario in funzione del loro modello di business.
E se volessi saperne di più?
Puoi farlo iscrivendoti al nostro gruppo Facebook Aziende che si Finanziano da Sole.
È l’unica comunità virtuale italiana in cui puoi assumere la tua pillola quotidiana di cultura finanziaria aziendale.
Ogni giorno, infatti, pubblichiamo contenuti dedicati alla gestione finanziaria delle imprese, in modo chiaro e con un linguaggio semplice, senza dimenticare di condividere anche strategie e strumenti operativi tipici dell’autofinanziamento.
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Attraverso video che durano massimo 10-15 minuti, puoi ascoltare tutto quello che un imprenditore deve sapere sulla gestione finanziaria di una PMI:
Partendo dai principi contenuti nel mio libro Aziende che si Finanziano da Sole, troverai contenuti dedicati al controllo di gestione finanziaria, a come risolvere debiti e crisi aziendale, ridurre il rischio d’impresa, rapporti con banche, fornitori e fisco, consigli di gestione finanziaria e molto altro ancora.