

Qualche tempo fa ho partecipato ad un corso di formazione per imprenditori e mi sono ritrovato a fare quattro chiacchiere con uno degli organizzatori, un commercialista molto capace che sta provando ad andare oltre il lavoro ordinario tipico della sua professione fornendo agli imprenditori i rudimenti per organizzare il controllo di gestione della propria azienda che ha trovato interessante la mia esperienza nel trattare i debiti con le banche.
Claudio si occupa di aiutare i suoi clienti a controllare se stanno guadagnando soldi o perdendo denaro, se riusciranno a pagare gli stipendi o si ritroveranno senza un soldo in cassa. Una cosa straordinaria per un commercialista tradizionale, resa ancora più importante dalle recenti modifiche legislative sulla responsabilità degli amministratori.
Ho scoperto che questo spigliato professionista applica un metodo di controllo della cassa aziendale molto simile a quello che utilizziamo anche io ed i miei ragazzi con le nostre aziende clienti, anche se lui non lavora con le imprese in crisi.
A differenza della mia struttura, non lavora con gli imprenditori che hanno problemi di indebitamento e che sono in crisi di liquidità perché non lo sa fare e non si vergogna di questo.
Molto candidamente ha ammesso di non avere le competenze per affrontare tematiche così delicate e di non conoscere, in particolare, il mondo delle banche, quello delle negoziazioni e quello dei fallimenti.
Sia chiaro.
Anche lui, come tutti oramai, ha sentito parlare degli accordi di saldo e stralcio, della possibilità di trattare con le banche e di pagare importi inferiori al dovuto, sa che queste operazioni si possono fare e conosce persone che le hanno realizzate.
Ma tra il sapere che esistono e il riuscire a pianificarle e portarle a termine ci passano gli anni di esperienza e le competenze maturate.
E lui, da professionista competente e onesto, non se l’è mai sentita di “provare” sulla pelle di qualche suo cliente.
“Sai, mi preoccupa un po’ lo scontro con le banche. Alcuni clienti hanno bilanci pieni di crediti non esigibili e magazzini inesistenti… non vorrei che andando a svegliare il ‘can che dorme’ questi [le banche, ndr] chiedano il fallimento!”
Devo essere sincero con te.
In 10 anni di esperienza e con più di 1800 casi sulle spalle, non mi è mai capitato di gestire un’istanza di fallimento richiesta dalle banche.
Ho affrontato richieste di fallimento promosse dai fornitori, mi sono ritrovato a negoziare con i dipendenti perché ritirassero quell’istanza maledetta, ho gestito un caso nel quale il fallimento era stato chiesto dalla procura su sollecito delle forze dell’ordine, ma non ho mai visto una banca chiedere il fallimento di un suo cliente.
Non dico che non possa succedere, solo che in base alle mie statistiche la probabilità è molto bassa.
Le banche si muovono su altri fronti.
Già, ma esattamente, cosa succede ad un imprenditore che ha debiti con le banche? E’ quello che scoprirai leggendo questo articolo.
Cosa rischi quando hai debiti con le banche?
Non ho la pretesa di essere esaustivo in questo articolo, così come non lo sono stato con il mio nuovo amico commercialista, ma voglio farti comunque un quadro di massima.
Giusto per darti un’idea.
Se hai debiti con le banche e hai problemi di liquidità possono accadere diverse cose, dalla semplice segnalazione in Centrale Rischi alla vendita della tua casa e dei tuoi beni all’asta. In mezzo, c’è un mare fatto di problemi e conseguenze.
Attenzione al fido di cassa
Mettiamo il caso, ad esempio, che tu abbia un fido di cassa che ogni mese utilizzi fino al massimo possibile e che per quella linea di credito tu abbia messo una firma a garanzia.
Se hai avuto modo di leggere qualche mio articolo, saprai che utilizzare a tappo il fido è scorretto. E se questo è il primo articolo che leggi, adesso lo sai.
A parte che, di fatto, lavori con i tuoi soldi ma paghi gli interessi alle banche, perché puoi spendere solo i soldi che incassi, stai correndo il rischio di ritrovarti da un giorno all’altro con l’azienda bloccata perché ti hanno chiuso i conti.
Come fai a dormire la notte?
Potrebbe capitare che la banca decida di revocarti l’affidamento a causa del peggioramento del rating dovuto al costante utilizzo scorretto del fido. E questo succederà nonostante tu ti sforzi di restare nei limiti del fido e ti sacrifichi facendo il “bravo” con la banca.
Quando accade una cosa del genere, quando il rating si riduce, la banca cerca di farti rientrare.
Il direttore ti dice che devi rientrare e vi accordate per un pagamento mensile.
Da quel momento tu sei già “segnalato” come cliente poco gradito alle banche, solo che la cosa non è stata ancora ufficializzata o meglio, la segnalazione non è ancora tanto grave da sfociare nella tanto temuta “sofferenza”, ma sei già nella mer***a.
Sei nello sterco perché hai una banca che cercherà in ogni modo di far girare nelle sue casse tutto il denaro che tu riesci a produrre con il tuo lavoro e se ne frega di quelle che sono le tue esigenze, di quello che ti serve per mandare avanti l’azienda.
E non ti darà più un centesimo. Almeno per i tre anni successivi alla fine del piano di rientro.
Ho visto imprenditori svenarsi per rispettare i piani di rientro delle banche con la speranza che, se avessero rispettato gli accordi, alla fine la banca gli avrebbe dato di nuovo credito.
Li ho visti rovinarsi per dei maledetti piani di rientro.
E li ho visti piangere quando hanno scoperto che, nonostante gli sforzi fatti, la banca non aveva più dato loro il becco di un quattrino.
Voglio essere chiaro.
Dopo il piano di rientro la banca non ti darà un centesimo e non lo faranno nemmeno le altre banche, a meno che nel frattempo la tua azienda non inizi a scoppiare di salute e di soldi in cassa.
Ma siamo seri. Con quel piano di rientro che ti ciuccia via ogni centesimo, come pensi di far sviluppare le vendite? Come pensi di fare gli investimenti necessari alla crescita?
Un’alternativa testata per estinguere i debiti con le banche
Quindi mettiamo che tu non accetti di sottostare al volere della banca. Che tu decida di mettere gli interessi della tua azienda davanti a quelli del direttore della tua filiale.
Cosa succede in questo caso?
Praticamente la pratica lascia la filiale e viene affidata a chi si occupa del recupero del credito. Da quel momento inizia la procedura di recupero credito vera e propria, quella che la farà passare dagli uffici della banca alle aule del tribunale.
Questo passaggio può avvenire più o meno velocemente.
Dipende tutto da quali sono le garanzie che ha la banca, qual è il totale dei tuoi debiti con il sistema bancario, quali sono le probabilità che tu riesca a riprendere il controllo della tua azienda… da una serie di variabili insomma.
Ed è qui che si decide la partita.
Perché se sei bravo a gestire il negoziato, i tempi, le relazioni e le trattative, puoi arrivare ad ottenere un risparmio importante per la tua azienda, di quelli in grado di aiutarti a mettere a posto i conti.
L’errore tipico degli imprenditori che hanno debiti con la banca
Ma se sbagli qualcosa, se salti qualche passaggio o se, peggio ancora, inizi a fare qualche stupida azione legale per guadagnare tempo, corri il rischio di subire un’azione esecutiva aggressiva.
In cosa consiste?
In pratica la banca porterà avanti la causa in tribunale e cercherà di mandare all’asta gli immobili dell’azienda, la tua casa e quella dei tuoi garanti.
Tutto insieme, il più velocemente possibile.
“Eh ma tanto io ho già un’ipoteca di un’altra banca”
Poco importa che quei beni abbiano già un mutuo sopra, l’azione esecutiva portata avanti da un altro creditore va comunque a buon fine.
Ma c’è di peggio.
La banca che ti ha dato il mutuo revocherà per giusta causa il contratto e si insinuerà nella procedura per ottenere soddisfazione del proprio credito.
E se, nonostante il privilegio dato dall’ipoteca, non dovesse riuscire ad ottenere tutti i suoi soldi, farà un’altra azione legale per recuperare il resto.
Ah si, dimenticavo.
Mentre succede tutto questo, le segnalazioni negative in Centrale Rischi diventano di dominio pubblico e quindi anche le altre banche, che nel frattempo se ne stavano buonine perché ogni tanto gli facevi girare qualche spicciolo, iniziano a fare azioni di recupero crediti sempre più aggressive.
La soluzione più efficace per risolvere i tuoi debiti con le banche non pagati
La buona notizia però è che, su 1800 casi, a me non è mai capitato un caso di fallimento avviato da una banca.
A parte gli scherzi, è chiaro che una situazione del genere ti impedirebbe di lavorare.
Lo stress della gestione di situazioni del genere, la mancanza di lucidità che ne deriva, il rischio che la produzione dell’azienda si fermi e la probabilità che tu come imprenditore ne esca distrutto sono alcune delle ragioni per le quali ho messo a punto il Metodo Di Domenico Debiti™.
Un metodo nato per scongiurare che gli imprenditori possano ritrovarsi in condizioni simili, per aiutarli a superare queste situazioni di crisi limitando al minimo i danni economici, patrimoniali e finanziari.
Ho scritto diversi articoli a riguardo che possono davvero aiutarti in questa missione.
Li puoi leggere tutti e testare la soluzione migliore per te, consiglio sempre di avvalersi di un team di esperti, che non fa altro dalla mattina alla sera e che è in grado di intervenire con precisione e velocità.
Con più di 1816 casi gestiti e circa 300 imprenditori in crisi seguiti quotidianamente (in media), il mio staff viene utilizzato dai clienti per liberare la loro azienda dai debiti, iniziando con una valutazione iniziale del rischio e più in generale della tua situazione in azienda.
Questo primo passo, questa analisi iniziale è fondamentale per poter lavorare con il massimo dell’efficienza, per non accettare piani di rientro a caso e non sperperare le poche liquidità ripartendole a caso fra i creditori.
Rientra tutto nel Metodo Di Domenico Debiti™, e perché funzioni anche per te, liberandoti dal debito, bisogna capire appunto, se siamo nelle condizioni per intervenire a risolvere i tuoi problemi di indebitamento.
Sono una persona molto onesta, amo le cause difficili, non tollero di perdere, quindi te lo dico chiaramente: se non c’è nulla che possiamo fare, perché la tua situazione è troppo grave, non ti chiederò un centesimo.
Per capirlo, per sapere esattamente a che punto si trova la tua azienda, abbiamo messo a punto una specifica procedura che ci permette di approfondire nel dettaglio la situazione della tua azienda e il livello di rischio al quale sei esposto, la Consulenza Strategica StratExit™.
Puoi saperne di più e richiedere GRATUITAMENTE la Consulenza Strategica StratExit™.
Scoprirai cosa rischi veramente, cosa è ancora possibile fare, come intervenire, qual è la direzione migliore da prendere e come agire applicando i principi del Metodo Di Domenico Debiti™, l’unico metodo scientifico per la risoluzione dei problemi finanziari delle piccole e medie imprese liberandole dai debiti.
Richiedi ORA il tuo COLLOQUIO RISERVATO.