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Molti degli imprenditori che si rivolgono a me e al mio team per risolvere i loro problemi di indebitamento e affrontare la crisi finanziaria che stanno attraversando, sono mossi da una ragione in particolare: la mancanza di liquidità aziendale.
I problemi di liquidità sono un fardello pesante come un macigno che non li lascia dormire la notte.
Cos’è la crisi di liquidità
L’azienda non genera liquidità aziendale in maniera sufficiente da coprire tutti i costi e mandare avanti l’attività senza dover necessariamente ricorrere alle banche.
A dirla tutta, la scarsità di liquidità aziendale è la prima causa della maggior parte dei problemi che gli imprenditori incontrano nella gestione della propria azienda, e la ragione principale della chiusura definitiva di molte imprese.
Ed è una causa subdola, perché non ti accorgi della gravità del problema fino a quando le banche chiudono i rubinetti e i creditori bussano alla porta inferociti.
D’altronde fare impresa è una vera “impresa” e riuscire a far quadrare i conti, a investire liquidità aziendale e a non commettere errori nella gestione della liquidità aziendale mentre provi a costruire l’azienda mattone dopo mattone, risultato dopo risultato, non è un gioco da ragazzi.
All’inizio sembra tutto semplice: investi, lavori, fai sacrifici, lanci il prodotto sul mercato, arrivano i primi clienti, inizi a fatturare, sembra che tutto vada bene. Investi, paghi, produci, vendi e poi incassi (se va bene) e ricominci il ciclo.
Poi, ad un certo punto, magari dopo i primi anni, magari dopo qualche decennio, alla prima crisi di mercato, qualcosa inizia ad andare storto e ti ritrovi a guidare un’azienda in crisi di liquidità.
Un meccanismo che sembrava perfettamente oleato e scorreva liscio a un certo punto si inceppa e finisci nel vortice che travolge le aziende in crisi di liquidità.
Continui a lavorare come un dannato senza arrivare mai a goderti il frutto di questi sforzi.
Mancanza di liquidità: le origini dei problemi di liquidità aziendale
Di solito funziona così: man mano che passa il tempo la tua azienda diventa più complessa da gestire, la struttura cresce per stare dietro al fatturato, ma non è mai sufficiente a stare dietro al lavoro, i fornitori, dopo qualche ritardo dovuto ai clienti che non pagano puntuali, perdono fiducia e pretendono un pagamento a breve termine, magari garantito da titoli.
La catena produttiva è tirata al massimo, hai bisogno di ampliarti, di avere più spazio, di prendere in affitto nuovi magazzini e assumere almeno altri 5 operai e due magazzinieri in più oppure semplicemente di servono soldi per coprire qualche ammanco di cassa.
La linea di credito della banca: come funziona
Insomma, hai bisogno di più liquidità da investire e sei costretto ad andare in banca, parlare col direttore, portargli tutte le carte che servono a dimostrare che la tua è un’azienda solida e che le prospettive di crescita sono più che certe.
D’altronde sei cresciuto parecchio rispetto all’inizio e hai tutte le carte in regola per chiedergli di aprire qualche linea di credito che ti anticipi i soldi, in attesa che i clienti onorino i loro pagamenti. Solitamente ti propone delle linee di anticipo su fatture, nulla di impegnativo, non sono nemmeno un debito vero e proprio, tanto pagano i clienti… così ti hanno detto e così credi.
Questo modo di risolvere problemi di liquidità è temporaneo ma funziona.
La liquidità ricomincia a scorrere, il meccanismo si rimette in moto e tu procedi tranquillo, magari per qualche anno, finché poi, ad un certo punto, qualche cliente viene meno e ti lascia un buco da coprire e la necessità di trovare nuove soluzioni ai problemi dell’azienda.
E gli anticipi che avevi richiesto in banca presentando quelle fatture?
Toccherà a te pagarli, con gli interessi, le commissioni più qualche spicciolo per “coprire il disagio” del ritardo che ha subito la banca.
Ecco che il meccanismo si inceppa nuovamente.
Solo che questa volta, a differenza della prima, è più complicato da gestire, perché le banche le hai già interpellate, hai richiesto già tutti i finanziamenti che potevi e loro non sono propense a concedertene altri.
Ci hai già provato e loro ti hanno risposto due di picche.
Perché?
Perché si sono rese conto che ormai stai già tirando al massimo quelli che ti hanno concesso, hanno fiutato il tuo problema di liquidità e non intendono coprire i tuoi rischi. Ora, rispetto a prima, non sono più certi che tu ce la farai a onorare i tuoi debiti e le banche non concedono finanziamenti a società in crisi di liquidita.
Allora tu torni in affanno peggio di qualche anno fa, perché oltre a tutti i costi fissi che pesano sulle tue spalle, si sono aggiunti i costi legati ai finanziamenti bancari.
Magari, pensi, potresti sospendere un attimo lo stipendio ai tuoi collaboratori o chiedere qualche dilazione di pagamento ai fornitori. Che sarà mai, per una volta, con tutti i soldi che gli hai fatto guadagnare potranno anche aspettare, no?
Tanto è questione di giorni, tempo che i clienti ti paghino e potrai ricominciare da dove hai lasciato.
Non va così e tu lo sai bene.
Le casse della tua azienda iniziano a diventare un colabrodo, il denaro che guadagni non riesce a coprire più le spese, smetti perfino di pagarti lo stipendio, i tuoi creditori iniziano a perdere la pazienza e a nulla servono le tue migliori doti persuasive.
Ormai la tua azienda va giù in picchiata.
Le 6 cause della crisi di liquidità aziendale
Quella che ti ho appena raccontato è più o meno la storia del 78,2% degli imprenditori che si rivolgono a me.
Avrei potuto chiamarlo Matteo, Gianni, Silvia, Loretta, Mimmo, Francesco, ma la verità è una: se la tua azienda, come la loro, avesse liquidità a sufficienza, non avresti alcun problema ad andare avanti e la crisi sarebbe solo un concetto astratto che conosci per sentito dire.
Il punto cruciale della questione, però, è come si arriva ad avere problemi di liquidità nelle imprese?
In parte te l’ho già scritto.
Ma adesso voglio spiegartele per bene, elencandoti le più diffuse.
1. Il fatturato cresce troppo velocemente
Tu vai in affanno perché non hai denaro a sufficienza per tener testa agli investimenti che richiede un impennata di ordini del genere.
Ricordi cosa ho scritto all’inizio?
Più spazio per i magazzini, più macchinari, più operai, più soldi, che non hai…
2. Non riesci ad incassare i crediti
I clienti non pagano. Tu hai già anticipato tutti i costi per consegnare loro la merce nei tempi stabiliti ma loro non ti pagheranno prima di qualche settimana o mese.
Come nel punto precedente c’è un problema nel ciclo di cassa causato dal “disallineamento” tra i tempi di incasso e quelli di pagamento che provoca la mancanza di liquidità.
3. Vendi in perdita
Questo perché non hai considerato tutti i costi nell’attribuzione dei prezzi e chi ti doveva aiutare a farlo, il professionista che ti tiene i conti, non te lo ha spiegato.
Anche i costi che sostieni per gli anticipi su fatture, ad esempio, devono rientrare tra quelli che prendi in considerazione quando presenti il prezzo ai tuoi clienti.
E a lungo andare, per te, questa diventa una perdita economica che si traduce in mancanza di liqudità
4. Calo del lavoro improvviso
Che può essere o meno prolungato nel tempo. Anche in questo caso il problema è legato a uno sbilanciamento della struttura dei costi fissi rispetto al volume di affari che riesci a ottenere.
Questo perché, magari, rispetto a prima stai vendendo meno, ma continui ad avere le stesse spese di prima, con una struttura sovradimensionata e delle uscite che non riesci più a coprire con gli incassi.
5. Mancanza di controllo sugli acquisti
Generati spesso da rapporti di fornitura prolungati nel tempo.
Può capitare in questi casi, infatti, che i costi che hai pattuito tempo fa con i fornitori, per la merce che ti vendono, oggi siano più alti rispetto ai prezzi di mercato. Pertanto generano inefficienze in termini di acquisto.
Bisognerebbe, invece, ottenere nel tempo condizioni di acquisto migliori e più allineate al mercato.
6. Sovraindebitamento
Che può essere nei confronti delle banche, del fisco, dei fornitori e perché no, anche dei dipendenti perché non hai accumulato il loro TFR.
La mancanza di liquidità generata, ad esempio, da una eccessiva esposizione nei confronti delle banche si verifica solitamente quando ti hanno “appioppato” un prodotto finanziario inadeguato rispetto alla spesa che dovevi sostenere e per la quale avevi richiesto il finanziamento, magari eccessivamente costoso in termini di interessi e commissioni o semplicemente inadeguato nei termini di restituzione del debito stesso.
Tutti questi fattori, se non considerati, nel tempo possono generare un’importante mancanza di liquidità nelle tue casse aziendali.
Quindi, come risolvere i problemi in azienda?
Adesso ti spiego.
I 6 modi per risolvere il problema della crisi di liquidità
Un’azienda va in crisi per mancanza di liquidità quindi è chiaro che devi trovare una soluzione.
Devi sapere che esistono diverse soluzioni per riuscire a spremere la liquidità di cui hai bisogno proprio nel momento in cui scarseggia di più e che vanno oltre le richieste in banca.
La prima, quella alla quale tutti pensano, è in realtà la più sbagliata di tutte.
La ricerca di un aumento di fatturato è la soluzione più comune quando c’è mancanza di liquidità, ma in realtà non risolve il problema, spesso si rivela infruttuosa e nella maggior parte dei casi nociva.
In una situazione in cui hai già difficoltà a mandare avanti l’ordinario, come puoi pensare di riuscire a tener testa ai cambiamenti organizzativi e agli investimenti necessari a incrementare il tuo lavoro e il fatturato?
Non è una strada perseguibile perché richiede troppo denaro e troppo tempo prima di consentirti di rientrare nelle spese e aumentare i tuoi profitti che, ancor più che all’inizio, dovrebbero segnare punti in percentuale a tre o addirittura quattro cifre.
Molto più corretto, invece, è scovare quella liquidità che ti serve cercandola tra gli attivi aziendali, lavorando contestualmente sui passivi e sui costi per ricavare il denaro che ti serve.
Ecco più nel dettaglio quali azioni puoi compiere per seguire l’unica strada perseguibile per questo tipo di obiettivo.
1. Liquidare i crediti
Una soluzione per liquidare i crediti velocemente è quella di cui parlavamo all’inizio.
Con una linea di anticipo su fatture, ricevute bancarie, contratti o ordini monetizzi una parte del credito derivante dal lavoro con i tuoi clienti prima che il pagamento avvenga effettivamente.
Ti accordi con la banca, presenti il documento che dimostra la relazione commerciale col cliente, la banca ne verifica la fondatezza e ti mette a disposizione la liquidità che ti serve fino a quando il cliente non paga, entro la scadenza, s’intende.
Quando avviene il pagamento la banca copre il debito, si trattiene gli interessi e le spese di commissione e ti permette di utilizzare la differenza.
Il rischio del pagamento però non è né in capo alla banca né al cliente, ma in capo a te. Questo vuol dire che se il cliente non paga ti toccherà restituire le somme alla banca con gli interessi e le spese di commissione.
A meno che tu non ceda il credito a un soggetto esterno, come le società di recupero crediti, piuttosto che Factor o una FinTek, ad un valore inferiore rispetto a quello nominale. In questo modo il rischio passa in capo a loro e tu ti liberi dell’incombenza di pagare il debito se il cliente viene meno.
Saranno i cessionari ad occuparsi del recupero del credito perché tu, a sconto, lo hai venduto a loro.
Ciò che conta, in questo passaggio, sono i tempi. Prima ti attivi e maggiori sono le possibilità di riuscire a cedere il tuo credito a condizioni migliori per te, negoziando condizioni contrattuali migliori, cioè un minor costo per il servizio.
2. Liquidare i beni
Può essere il caso della diminuzione di lavoro che abbiamo visto prima o di quella situazione in cui hai dovuto acquistare un certo macchinario o dei materiali che ti servivano per completare una commissione e che ora non ti servono più.
I beni da liquidare, infatti, sono quelli in disuso o che non sono più strategici ai fini della tua attività produttiva o, ancora, che puoi sostituire con altri meno costosi.
In queste circostanze la soluzione migliore è venderli per generare un po’ della liquidità che ti serve, senza dover necessariamente incrementare il fatturato attraverso nuovi investimenti.
Sarebbe opportuno, quindi, effettuare un inventario di tutti i beni che non ti servono più, magari effettuare anche una perizia per stabilire il reale valore di mercato, e, successivamente, attivare i canali di vendita più idonei procedere alla liquidazione dei beni non strategici..
3. Cedere il lavoro e le garanzie
Se le alternative che ti ho presentato nei punti precedenti non sono sufficienti, quella della cessione del lavoro potrebbe essere un’altra strada perseguibile, specie se hai preso una commessa senza che tu abbia le risorse necessarie per portarla a termine.
In questo caso puoi cedere il lavoro a un tuo concorrente o fornitore, trattenendoti una parte del guadagno, chiaramente inferiore rispetto a quella che avresti ottenuto se lo avessi svolto tu.
4. Rimodulare il ciclo di cassa
Questa soluzione è più complessa rispetto alle precedenti e riguarda principalmente chi soffre di carenza di liquidità in maniera strutturale.
Per inversione del ciclo di cassa intendo proprio invertire il normale iter che tu segui, come tutte le PMI, da Pagamento – Vendita – Incasso a Vendita – Incasso – Pagamento.
Certamente è un’operazione piuttosto complessa, ma è molto proficua proprio perché serve a ridurre la forbice che separa i giorni di incasso da quelli di pagamento, fino quasi a invertirlo, in un ciclo di cassa perfetto.
5. Trovare finanziamenti esterni
Se nulla di quanto descritto fino ad ora è praticabile, allora bisogna rivolgersi a finanziatori esterni, estranei o familiari.
Ma se in quest’ultimo caso possono darti una mano per puro spirito di solidarietà, nel primo devi garantire un ritorno in termini di guadagno. Difficilmente estranei ti aiuterebbero solo per salvare l’azienda senza alcun tornaconto.
L’ultima spiaggia rimangono i finanziamenti bancari, ma come ti ho già scritto, difficilmente le banche ti presteranno soldi se si c’è il rischio che tu non sia in grado di rientrare.
6. Lavorare su costi e debiti
Se tutto questo ancora non basta, allora bisogna lavorare su costi e debiti, rinegoziando le condizioni con cui devi restituire il capitale ricevuto in prestito a vantaggio tuo. Questa operazione ti consente di risparmiare notevolmente sui costi che sosterresti e generare quindi liquidità dal non dover sostenere le uscite di cassa.
Infine, l’ultima alternativa consiste nel rivoluzionare la struttura dei costi in maniera tale da migliorare i margini di profitto e generare liquidità a parità di fatturato.
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