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“Si Marco, certo, non preoccuparti. Il tempo di arrivare in azienda e ti mando la contabile del bonifico. Tranquillo. Lo so che hai l’azienda in crisi di liquidità.”
Mentre scendi dall’auto saluti Marco velocemente, sperando di non dover inventare altre scuse e che quella sia l’unica telefonata del giorno.
Ma sai già non sarà così, Marco sarà solo il primo degli innumerevoli creditori a chiamarti oggi, come ieri e domani.
Lo stato di crisi accomuna te e la maggior parte dei tuoi fornitori. Sono pochi ad aver evitato la crisi aziendale e per questo si è innescato un meccanismo perverso, nel quale contrariamente al detto popolare, “cane mangia cane”.
Questa è la ragione per la quale in una fase di crisi d’impresa, i creditori più pressanti sono proprio i tuoi fornitori.
Non sono nemmeno sempre chiamate aggressive, alcuni fornitori li conosci da anni, quindi a volte va bene, ti chiamano, ti domandano, capiscono e aspettano qualche giorno prima di richiamarti, ogni volta più stanchi, ogni volta più scocciati.
Con altri invece non va così bene, ti chiamano già da settimane, ti tormentano ogni giorno, alcuni hanno addirittura iniziato a presentarsi in azienda a “parlare” quando non ad urlare a squarciagola, magari davanti ai tuoi dipendenti.
A molti imprenditori alla guida di un’azienda in crisi è capitato di subire questa pesante umiliazione.
Con questo pensiero in testa, sperando di riuscire a pagare il Marco di turno e mettere fine almeno alle sue telefonate, entri in ufficio.
Saluti con uno svogliato buongiorno l’unica ragazza rimasta a darti una mano con le fatture e la contabilità e ti dirigi verso la tua scrivania.
Come tutte le mattine accendi il computer e prima di lasciarti travolgere dalla frenesia delle tue giornate ti ritrovi a controllare i conti correnti.
Apri la pagina dell’home banking e… niente!
Nessun nuovo incasso a dare un po’ di sollievo a quei saldi in profondo rosso ormai da mesi. Nemmeno oggi riuscirai a rispettare la parola data.
Anche oggi non riuscirai a pagare Marco e fra 4 giorni sai già che il telefono suonerà e sarà Marco che domanda dove sono i suoi dannati soldi.
Per questo andare al lavoro non è più un piacere, non è più qualcosa che ti spinge a uscire di casa carico, pensando ai mille impegni che hai con determinazione.
Sei sempre colpito da quello sconforto, quella consapevolezza di dover cercare una soluzione per risolvere questi problemi, per aggiustare il tiro prima che tutto crolli, che quello che hai costruito con fatica e sacrifici ti schiacci.
Non sei solo.
Che tu ci creda o meno, tutto questo è molto comune fra gli imprenditori italiani.
La differenza tra quelli che ce la fanno e quelli che non ci riescono, sta nel modo in cui affrontano il processo di risanamento aziendale e dal tempismo che dimostrano di avere nella gestione della crisi.
Quando si può affermare tecnicamente che hai un’azienda in crisi?
Proprio ieri sera stavo leggendo il decreto ingiuntivo ricevuto da un mio cliente nel quale l’avvocato della banca giustificava la necessità di rendere immediatamente esecutivo il decreto a causa dello stato di crisi evidente.
Come giustificativo utilizzava un report prodotto da una nota azienda che vende informazioni sul merito creditizio delle imprese.
Quel rapportino che normalmente utilizzi per capire se un cliente è affidabile o meno.
Ci sono dei parametri molto precisi per definire la crisi d’impresa e analizzando i bilanci mediante tecniche specifiche è possibile addirittura cogliere l’origine della crisi aziendale.
Ma un imprenditore riconosce a naso che le cose non stanno girando come dovrebbero, inizia a leggerne i segnali in anticipo, molto prima che qualsiasi analista possa fargli notare di essere alla guida di un’azienda in crisi.
Solo che le sue giornate fatte da una corsa dietro l’altra, alla ricerca di un fornitore, un cliente, un impiegato bancario, non gli permettono di focalizzare il problema.
Ci sono molti segnali che avvisano che una crisi sta per esplodere, ma siamo portati naturalmente ad ignorarli…
Un esempio? Il calo del fatturato
“Sì certo, come no…”
So cosa ti stai domandando…
Quale imprenditore sottovaluterebbe mai una cosa del genere? Chi mai potrebbe non accorgersi del rischio che sta correndo se vede chiaramente i numeri andare in rosso mese dopo mese? Come si può ignorare qualcosa di così grande come il calo del fatturato?
Lasciamelo dire, si può e succede, anche molto più spesso di quello che pensi.
Molti imprenditori infatti sono convinti che la contabilità in azienda la tenga il commercialista e che sia suo il compito di segnalargli se hanno un’azienda in crisi.
Non c’è niente di più sbagliato.
Il tuo commercialista è troppo immerso nei compiti sgradevoli che lo Stato gli affida per potersi mettere a seguire i tuoi numeri. Si limita a registrarli in contabilità nella maniera corretta e ad evitarti che per colpa di questi numeri tu possa ricevere cartelle esattoriali o finire in galera.
Non è colpa sua, semplicemente non è il suo lavoro.
Piché a molti non è chiaro, finiscono ad affidarsi a lui e quando capiscono che il suo lavoro è segnare entrate e uscite e farti pagare le tasse è troppo tardi.
Il problema quindi non è tanto rendersi conto che c’è un calo, a volte la questione ha radici molto più profonde… a volte semplicemente non sai quando stai guadagnando.
Non hai idea di quale sia il tuo fatturato, ignori quali siano i tuoi introiti, il margine delle tue vendite ti è sconosciuto.
Partendo da questo presupposto è difficile comprendere che il fatturato sta calando e quanto questo può contribuire a creare uno stato di crisi.
Ma facciamo un passo per volta.
Il primo obiettivo è capire se il fatturato sta calando ed ora vediamo come fare.
Come evitare la crisi d’impresa monitorando costantemente il fatturato
Il tuo compito principale come imprenditore è quello di organizzare i sistemi, trovare modalità ed attuare strategie perché il fatturato cresca in maniera costante, mese dopo mese, anno dopo anno.
In un mondo ideale dunque tu metti in pratica tali strategie e il fatturato dell’azienda cresce sempre di più. Questo dovrebbe essere la situazione ideale. Nella realtà questo non accade, anzi siamo molto lontani da questo.
E va bene non crescere, è difficile lo so, ma che il fatturato non solo non aumenti di una virgola, ma diminuisca anche, questo è un altro paio di maniche.
Non che la colpa sia dell’imprenditore. Ci sono così tante problematiche, così tante variabili in questo periodo che avere il controllo è impossibile.
Clienti che ti abbandonano per passare alla concorrenza, cambiamenti nelle dinamiche di mercato che mettono in pericolo la profittabilità del tuo business, ingresso di nuovi concorrenti più agguerriti, affamati o organizzati di te…
Possiamo indagare i motivi che ti portano in questa situazione di stallo per ore probabilmente, identificare i numeri che non funzionano, i problemi che ci sono, e tutto questo è di certo necessario per un’analisi completa e dettagliata, ma DEVI andare per gradi, rimanere concentrato e compiere un’azione alla volta.
Non è il perché ed il per come che mi interessano, ma quello che invece puoi fare ora.
“Ok, come faccio a saperlo quindi? Ad avere il fatturato sotto mano sempre e comunque?”
Confronta questo trimestre con lo stesso periodo dell’anno scorso, valuta l’andamento della tua azienda da un mese all’altro, da un anno all’altro e cerca di cogliere i segnali di difficoltà.
Devi guardare ai dati di vendita come se fosse una questione di vita o di morte
Crea un sistema di controllo che ti permetta di monitorare quotidianamente l’andamento delle tue vendite perché da queste dipende il futuro della tua azienda, la tua capacità di fare investimenti e la possibilità di vivere come desideri.
“E va bene, so come controllarlo, ma se va male cosa faccio?”
Hai ragione, a volte è già troppo tardi per correre ai ripari, in casi come questo i prossimi passi che intraprenderai sono fondamentali.
Prima di tutto evita gli errori comuni, quelli che ti porteranno MATEMATICAMENTE al fallimento.
Un esempio? Il taglio lineare delle spese. Capisco che sia ciò che ti viene spontaneo fare per istinto, se il fatturato è troppo basso significa che sono troppe le uscite, quindi è giusto tagliare.
Ecco prendere un’accetta e tagliare su marketing, vendita, iniziative commerciali (e questo solo per iniziare) non ti aiuterà.
Inizialmente ti sembra di risparmiare, di avere più soldi, ma la verità è che passata l’illusione iniziale, sei messo peggio di prima, senza nemmeno accorgertene.
I dati in un primo momento saranno falsati dal risparmio momentaneo, ma la verità sui tuoi conti non esiterà a venire fuori. Il fatturato risentirà gravemente della mancanza di un sistema di acquisizione clienti e di un marketing al quale hai tagliato le gambe.
“Si, ma cosa dovrei fare se il fatturato sta calando?”
Una delle strategie più efficaci tra quelle testate con le mie aziende clienti è quella di focalizzare gli sforzi economici sullo sviluppo commerciale, sulle strategie di promozione e sui sistemi di incentivazione della forza vendita.
Senza venditori motivati, senza strategie di marketing e senza investimenti nelle politiche commerciali, non riuscirai a controllare la dinamica del tuo fatturato e se non inverti l’andamento delle vendite, la tua azienda si troverà ben presto senza soldi.
No, aspettare che passi la tempesta non è una strategia.
Le operazioni per sistemare i conti in azienda non sono semplici, è inutile che te lo dico, quelli che ti ho appena dato sono i due consigli fondamentali: cosa fare e cosa non fare.
L’errore più grande che puoi commettere e l’azione più immediata che puoi compiere, come potrai immaginare è molto più complesso di così il salvataggio di un’azienda.
Servono molte più informazioni perché io ti possa dire cosa stai rischiando e cosa potrebbe succedere se prosegui nella direzione che hai preso.
Per questo il mio percorso con ogni imprenditore che vuole salvare la sua azienda inizia sempre con un’analisi preliminare in cui si raccolgono tutti i materiali necessari a capire quale sia lo stato di salute dell’azienda e sopratutto cosa potrebbe succederle da un momento all’altro se continui sulla strada che stai intraprendendo.
Questo è quello che potremmo fare anche per te, definire e analizzare le tue linee di credito, il tuo fatturato, il tuo rapporto con in fornitori per far sì che tu sappia come e da dove iniziare per salvare il tuo business.
Come risanare la tua impresa in difficoltà e realizzare un piano di risanamento aziendale senza commettere errori e senza smettere di fare l’imprenditore
Pensa a come sarebbe bello avere una persona che, al posto tuo, lavora per riportare in equilibrio finanziario la tua azienda quando ancora si può fare, aggiornandoti costantemente su quello che è stato fatto e quello che c’è da fare, mentre tratta per conto tuo con i fornitori, le banche, i dipendenti e chiunque ti distragga dal tuo obiettivo principale.
Lavorare per far crescere la tua azienda, migliorare i prodotti e far lievitare il fatturato…
Questo è il lavoro che facciamo noi per i nostri clienti.
Partiamo dalle situazioni di emergenza, disinneschiamo le bombe per evitare i pericoli, e poi lavoriamo per aiutare gli imprenditori ad utilizzare nella maniera più efficace la liquidità che hanno in azienda e ridurre il rischio aziendale e quello personale.
Questo è quello che potremmo fare anche per te.
La gestione professionale dei debiti aziendali fatta con il Metodo Di Domenico Debiti™ ti permette di delegare gli impegni che assorbono la maggior parte della tua giornata ad un team di consulenti specializzati nel trattare le problematiche di liquidità delle aziende come la tua.
Una volta affidato l’incarico vengono valutate le condizioni di partenza e si individuano le aree dalle quali poter ricavare la liquidità che ti serve per ripartire.
Il mio Metodo si basa sull’autofinanziamento, cioè sulla capacità dell’azienda di generare gli incassi necessari per finanziare il proprio sviluppo.
Ma per farlo, bisogna gestire le uscite, negoziare i debiti e chiudere gli accordi che servono ad eliminare gli ostacoli che vedi oggi sul tuo cammino: i debiti che devi pagare.
Ed è questo che fanno i professionisti specializzati che lavorano con me.
Parlano con i clienti per decidere come muovere ogni centesimo, negoziano con i fornitori le condizioni per non far interrompere i rapporti commerciali, chiudono accordi transattivi con le banche, per evitare che aggrediscano i beni dell’azienda e quelli dell’imprenditore.
Tutto il giorno, tutti i giorni.
Con più di 1700 casi gestiti e circa 300 imprenditori in crisi seguiti quotidianamente (in media), siamo lo staff tecnico che i nostri clienti utilizzano per liberare la loro azienda dai debiti.
Quello di cui avrebbe bisogno anche la tua azienda, adesso, prima che sia troppo tardi.
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