

Indice dei contenuti
I problemi finanziari per un’azienda sono come mine antiuomo che spingono l’imprenditore a mettere la società in liquidazione.
La gente li nota solo quando ci appoggia sopra il piede e gli squarcia il corpo in mille pezzi, non un istante prima.
Il mio lavoro consiste esattamente in questo. Nel prenderti in braccio ed evitare che tu esploda, perché io so esattamente dove sono posizionate le mine e riesco a muovermi sul campo evitando gli ordigni mortali.
Il tempo come puoi immaginare gioca tutta l’importanza del mondo in questo processo di salvataggio e talvolta ne passa davvero troppo prima che l’imprenditore di turno arrivi a capire di aver bisogno di me.
A quel punto, quando la situazione debitoria è diventata ingestibile, le banche stanno aggredendo tutto quello che possono e i fornitori ti stanno dissanguando, la soluzione è una sola: bisogna chiudere l’azienda con debiti.
Come chiudere un’azienda con debiti?
Chi non fa impresa, i dipendenti, coloro che hanno il loro posticino assicurato da qualcun altro, non possono capire cosa si prova, ma io so cosa significa per te e per chiunque altro faccia l’imprenditore dover accettare la cessazione attività.
Accettare che qualcosa che hai costruito, magari dal nulla, magari migliorando con fatica quello che tuo padre ti aveva lasciato, venga distrutto.
Piegarsi alla necessità di rinunciare all’idea alla quale eri legato da anni, quell’idea che ti era venuta da ragazzino, che era la tua grande passione e che eri riuscito a trasformare in un profittevole business.
Ecco, rassegnarsi a mettere la parola fine a quel sogno è una delle cose più difficili per chiunque faccia il suo lavoro con passione.
E gli imprenditori come te e me lo fanno principalmente per passione.
Quando fai il tuo lavoro spinto dall’entusiasmo per quello che stai facendo e ti ritrovi spalle al muro, costretto a rinunciare a tutto, a dover chiudere baracca e burattini e a dover ricominciare da capo, la sensazione di perdita ti strazia l’anima.
Ma la sofferenza lascia subito il posto all’angoscia: potrai davvero ricominciare da capo?
Puoi farlo certo, se hai gestito nel modo giusto la chiusura del tuo vecchio business.
Come chiudere l’azienda?
Cosa deve fare un imprenditore costretto a mettere la società in liquidazione se vuole continuare a lavorare ed a vivere serenamente?
L’importanza della fase finale di un’azienda viene ignorata dalla maggior parte di quelli che fanno impresa. Un’ azienda in liquidazione viene presa sottogamba, trattata con superficialità e gestita controvoglia.
Spesso anche dai professionisti incaricati allo scopo.
Ho visto commettere talmente tanti errori in questa fase del ciclo di vita delle aziende che mi sono reso conto di averne data per scontata l’importanza.
Il problema è che, arrivato al punto in cui sei costretto a mettere la parola fine ad una specifica avventura imprenditoriale, ti ritrovi distrutto emotivamente. Prima di arrivare a questa tremenda decisione, passi mesi, se non anni a:
- Ascoltare le opinioni che parenti e amici non mancano di darti sul come e sul perché la tua vita sia arrivata a quel punto;
- Spiegare a tua moglie che non è la fine, che ce la farete, consolarla, rassicurarla su quello che succederà alla tua famiglia (anche se spesso non sei proprio convinto di quello che dici)
- Immaginare la chiusura dell’azienda come il giorno in cui tutti i problemi si dissolveranno e potrai lasciarli per sempre alle tue spalle.
Sei emotivamente distrutto da quello che sei costretto a fare e dall’altro lato non vedi davvero l’ora di eliminare quell’arto infettato dal cancro si sta allargando a tutto il resto del corpo.
Solo che non funziona così.
Chiunque come me abbia esperienza in campo fallimentare è consapevole del fatto che il sistema di regole non ti aiuta ad uscirne indenne dalla chiusura della tua attività. Non esiste uno schema preciso e le norme sono fatte con l’obiettivo di punire gravemente chi sbaglia, non per agevolare la soluzione.
Se sbagli qualcosa, rischi di trascinarti a vita il problema.
Nel resto del mondo, la fine di un’attività imprenditoriale è un evento normale, che fa parte del ciclo di vita delle aziende. Ci sono regole ben definite da rispettare che permettono agli imprenditori, una volta terminata la fase di liquidazione dell’azienda, di ricominciare da capo senza strascichi.
In Italia no.
L’imprenditore che per disgrazia si trova in condizioni di difficoltà economica è trattato peggio dei più cruenti delinquenti seriali.
Se non si tutela, rischia di macchiare a vita il suo nominativo, la sua reputazione, e di dover passare il resto della propria carriera a vivere di sotterfugi.
Il tempo e soprattutto il tempismo è vitale e la fretta potrebbe farti commettere errori davvero stupidi con conseguenze devastanti. Ma devi imparare come chiudere un azienda con debiti.
Quando chiudere un’azienda
Ecco perché agire d’impulso nel mettere la società in liquidazione può rovinare il tuo futuro.
L’impulsività e la voglia di voltare pagina posso annebbiare completamente la vista di una persona, soprattutto quando ci sono legami affettivi, come quello che un imprenditore ha con la sua azienda.
So che non pensi che questo possa succedere a te, perché ti consideri un imprenditore lucido, che sa che è il momento di abbandonare la nave, ma il lato emotivo purtroppo spinge chiunque a commettere errori da principiante.
C’è un problema però, tu non puoi abbassare la guarda, perché non è ancora finita.
Esatto, non devi pensare che chiudendo l’azienda ogni problema si risolverà da sé, perché c’è sempre un’ultima mina antiuomo a qualche metro dal campo più pericoloso e le conseguenze di quell’esplosione si potrebbero ripercuotere su tutto il tuo futuro.
Sono cresciuto vicino a Napoli, in uno di quei paesini in cui anche andare a comprare il pane può essere pericoloso, in cui se vai in giro con sguardo fiero, stai pur certo che qualcuno vorrà rimetterti al tuo posto, a guardare per terra.
Così è successo anche a me una mattina di luglio.
Mi era appena riuscita una delle migliori trattative della mia vita: sarei andato in Bocconi, sacrificando tutte le seguenti estati e alcuni dei miei anni migliori avrei raggiunto il mio obiettivo.
Quel mattino camminavo per strada per andare al magazzino in cui lavoravo a quei tempi per pagarmi gli studi, quando all’angolo incrocio dei ragazzi. Non li conoscevo, ma qualcosa, davvero non saprei dirti cosa, mi diceva di cambiare strada.
Ma non feci in tempo che iniziai a sentirmi insultare.
Io non ho bisogno di una scazzottata per dimostrare di essere superiore a qualcuno, non ho bisogno di tirare due pugni per dimostrare du essere forte e soprattutto non me ne frega niente di farlo.
Insomma non sto a raccontare come è andata, per quello ci sono i film di Stallone, il succo è che non ho reagito, ci ho guadagnato un occhio nero e una rabbia dentro che non puoi immaginare.
Io ero più grosso di loro, avevo anche io i miei amici che mostravano i muscoli e avrei potuto chiamarli per affrontarli ad armi pari.
Quindi perché mai non ho chiuso lì la questione? Perché non li sono andati a cercare con alle spalle qualcuno dei miei amici? Perché non ho risposto a quei cazzotti mostrandogli che anche io potevo far male?
Perché so fare i miei conti.
È sempre stata una mia dote naturale. Sono nato così, con la capacità immediata di calcolare le conseguenze delle mosse che faccio, di capire che se avessi reagito quelli avrebbero potuto tirar fuori i coltelli (esce sempre un coltello da qualche parte in quelle zone) e di capire che quella scelta mi sarebbe potuta costare molto cara.
Potevo chiuderla lì, per appagare la mia voglia di rivalsa, ma sarebbe stato un errore davvero stupido. Le conseguenze potevano togliermi il mio sogno e quello non l’avrei permesso a nessuno.
Questo è il punto, tu hai quella lucidità?
La freddezza di non chiudere baracca e burattini, ma di rimanere lì con quell’azienda che ti ricorda ogni giorno che errori hai fatto, come quell’occhio nero mi ha ricordato per settimane che le avevo prese?
Mi spiace dirtelo, perché so che non vedi l’ora di liberarti di quel peso, ma la verità è che molto probabilmente la cosa migliore per te è aspettare ancora un attimo.
3 mosse per chiudere l’azienda senza rovinarti
Come evitare che la fretta di mettere la società in liquidazione distrugga il tuo futuro.
Ora voglio svelarti i 3 mosse vitali che devi assolutamente fare se non vuoi mandare all’aria tutto il tuo futuro:
- Non firmare cambiali o assegni a garanzia dei debiti, soprattutto se non sai ancora come dovrai coprirli;
- Mantieni aperta l’attività il più a lungo possibile e fai in modo che la produzione e la vendita non si fermino;
- Pianifica il modo per pagare i debiti e liquida i tuoi creditori il prima possibile, senza aspettare che bussino alla tua porta o ti mandino gli atti legali.
Come la tua firma su assegni o cambiali può demolire tutto quello che hai
Ora è chiaro che in qualche modo quei debiti vanno saldati, MA non è questo il modo.
Quello che succede se tu firmi quei fogli è che acceleri vertiginosamente il processo di recupero crediti, non solo sulla tua azienda, ma anche e soprattutto sui tuoi beni personali.
Hai capito bene. Da quel momento finanziarie e banche o qualsiasi creditore tu abbia posso venire a bussare alla tua porta.
E se non hai beni personali?
Ecco a quel punto è sul tuo futuro che punteranno i creditori. A venire aggredito sarà quello che ancora non hai. Una semplice cambiale protestata può diventare un limite enorme anche per l’apertura di un semplice conto corrente.
Quindi resisti più che puoi, anche se è snervante, stressante e ti abbatte il morale; lo farebbe molto di più essere completamente bloccato in futuro, non poter iniziare niente da zero, non avere la possibilità di ricominciare.
C’è un momento giusto per tutto, ora non è quello per chiudere
Non ascoltare chi ti dice di metterci una pietra sopra e uscirne, aspetta.
Ti ricordi quei ragazzi che mi hanno picchiato per strada? Ecco io ho aspettato a chiudere il mio conto con loro.
Loro dopo 10 anni erano ancora in piazza, allo stesso angolino, con vestiti malmessi, visibilmente invecchiati. Non ho avuto bisogno di fare grandi cose, è bastato sorridergli e fare un cenno con la mano. L’ho vista nei loro occhi la mia vittoria.
Se avessi agito 10 anni fa mi sarei preso una coltellata come minimo.
Questo devi fare. Aspettare e resistere.
Arriverà il momento, ma per ora, devi tenere aperta l’azienda il più a lungo possibile, facendo tutto ciò che serve per tenerla produttiva.
Se un’azienda non produce più non ci sarà nessuna possibilità di ripagare i debiti.
Pianifica la chiusura dell’azienda
Non permettere ai creditori di arrivare a bussare alla tua porta.
Non puoi assolutamente permettere che siano i tuoi creditori a decidere per te.
Come puoi evitarlo? Devi pianificare nei dettagli la tua uscita di scena per chiudere azienda con debiti e gestire la fase di liquidazione società, la liquidazione srl, con un’attenzione quasi maniacale.
Devi mettertela via: per un po’ la srl in liquidazione sarà la tua principale attività.
Devi farlo bene, studiare ogni mossa, altrimenti te li troverai tutti insieme a pretendere quello che gli devi e posso assicurarti che non gliene fregherà niente che altri stanno facendo la stessa cosa.
Ti troverai sommerso da richieste, atti, decreti ingiuntivi e pignoramenti.
Questo non deve assolutamente accadere.
La fase di chiusura non è quella facile, in cui puoi tirare il classico sospiro di sollievo e dire “il peggio è passato”.
È una fase vitale, che può portarti a non poter più mettere in campo le tue abilità in un’altra azienda in futuro, lasciando tutte le tue conoscenza, tutte le tue esperienze a marcire nel nulla, perché hai fatto errori da dilettante.
Il problema è che la freddezza di trattare cose come queste con il distacco necessario ad andare avanti nel migliore dei modi possibile è quasi impossibile quando sei immerso carne, ossa e ogni altra cosa in qualcosa che hai costruito tu.
Non puoi occupartene tu, sei in gamba nel tuo lavoro, non avrei messo su un’azienda altrimenti, ma non hai il distacco e probabilmente le competenze necessarie.
Mettere la società in liquidazione salvando il salvabile
So che ti hanno raccontato che tanto c’è tempo, che puoi aspettare, che nella tua situazione puoi ancora risolvere senza scomodare nessuno.
So che credi che da domani magicamente le cose andranno meglio, i clienti arriveranno da te entusiasti di darti i loro soldi e tutto si sistemerà.
So che hai quell’insana speranza che le banche torneranno ad essere dalla parte degli imprenditori, torneremo tutti nei magici anni 50, dove si volevano tutti bene e le cose per te si aggiusteranno.
Ma la verità, la verità è che se continuerai ad agire sperando che tutto si risolva senza il tuo intervento, non cambierà proprio un bel niente.
Devi ALZARE IL SEDERE DALLA SEDIA e cominciare a fare i tuoi interessi ADESSO. Perché nessun altro lo farà per te.
Né il tuo direttore di banca, né lo Stato, né i tuoi amici.
Se sei in una situazione anche poco precaria, con qualche debito che ti sembra gestibile, AGISCI prima che si trasformi nella più grande condanna della tua vita.
Vuoi approfondire questo tema?
Nel mio libro Aziende che si finanziano da sole ho affrontato questo e altri temi in maniera più dettagliata, con esempi pratici presi dai progetti che abbiamo realizzato.
È un libro in cui si parla di finanza, di aziende, di azioni da fare per realizzare un’azienda in grado di crescere e di espandersi senza bisogno di risorse esterne e solo sulla base dei propri flussi di cassa.
Ma si parla anche di come applicare queste procedure alle aziende che attraversano dei momenti difficili, come quelle che tanti imprenditori stanno attraversando in questo periodo.
Lo puoi acquistare qui —> Compra Aziende che si finanziano da sole

Aziende che si Finanziano da Sole
Il manuale che permetterà alla tua azienda di arrivare a finanziarsi da sola senza sottostare ai capricci delle banche, danneggiare i fornitori, cercare soldi dagli investitori e senza evadere le tasse attraverso stratagemmi strani.
Vuoi conoscere la procedura che applichiamo per i nostri assistiti?
Ho spiegato a livello operativo la procedura per realizzare l’analisi dei ricavi e dei margini di profitto anche all’interno del DI DOMENICO FINANCIAL CLUB, il primo club riservato agli imprenditori che vogliono controllare l’azienda attraverso i numeri.
Puoi iscriverti da qui —> Iscriviti al Club
Vuoi parlarne con qualcuno?
Il mio staff di consulenti è a tua disposizione per fornirti supporto e rispondere alle tue domande.
Puoi richiedere assistenza inserendo i tuoi dati nel modulo di contatto che trovi in fondo alla pagina.
E tu cosa aspetti?
Inserisci i tuoi dati nel modulo
Richiedi la consulenza gratuita
Non sarai obbligato a comprare niente e la consulenza ricevuta non ti sarà addebitata in nessun caso.
Dopo aver compilato i campi nel modulo di prenotazione, cliccando sul pulsante di Conferma avrai accesso all'agenda dei consulenti, dove potrai scegliere l'appuntamento in base alle tue esigenze.
Segui il gruppo di Aziende che si Finanziano da Sole™ su Facebook
Il primo Gruppo Facebook nel quale si parla di Finanza Aziendale pratica per le PMI per condividere con gli imprenditori pillole di cultura finanziaria d’impresa, strumenti operativi, strategie di turnaround management e tecniche di controllo di gestione.
Visto su...
Queste le testate che hanno scritto di noi









