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La maggior parte degli imprenditori che ho incontrato non ha in azienda una persona fidata, con delle competenze specifiche, dedicata alla gestione finanziaria aziendale: il CFO o Chief Financial Officer, che in italiano si traduce come Direttore Finanziario è una figura sconosciuta nell’organigramma aziendale delle PMI.
Cosa significa CFO
Come ti dicevo prima, CFO è l’acronimo di Chief Financial Officer.
Il CFO è il direttore finanziario dell’impresa, colui che segue tutto ciò che riguarda la gestione delle fonti di finanziamento aziendale.
Le sue attività spaziano dal monitoraggio dei flussi di cassa, alla pianificazione finanziaria, dalla ricerca dei finanziatori e delle linee di credito alla negoziazione delle condizioni di accesso alle fonti di finanziamento.
Nella maggior parte dei casi il CFO è il braccio destro dell’Amministratore Delegato, in gergo CEO o Chief Executive Officer, ed è il responsabile dell’equilibrio economico e finanziario dell’azienda.
Ogni grande azienda viene guidata da queste due figure.
“E cosa c’entro io con le grandi aziende?”
Mi rendo conto che sembrano discorsi distanti dal mondo delle PMI, ma posso garantirti che il supporto di un esperto di finanza aziendale può facilitarti la vita imprenditoriale più di quanto immagini.
Lascia che ti spieghi perché facendoti conoscere più da vicino il Chief Financial Officier.
Cosa fa il CFO
Le attività di un CFO sono davvero tante.
Il suo ruolo è importante sia quando gli affari vanno bene sia quando si verificano problemi legati alla mancanza di liquidità.
In linea di massima si occupa di:
- monitorare i risultati dell’impresa dal punto di vista finanziario,
- individuare i punti di forza e i punti di debolezza dei piani di espansione aziendale,
- proporre azioni e soluzioni correttive per assicurare all’azienda che abbia sempre le risorse finanziarie necessarie e alle migliori condizioni possibili.
Senza soldi non è possibile mandare avanti un’attività.
Ecco perché il direttore finanziario o Chief Financial Officer (CFO) ha un ruolo strategico importante nel definire il destino di un’impresa.
È l’uomo dei numeri, la persona che si occupa di garantire la copertura finanziaria degli investimenti e delle spese correnti.
Supervisiona l’amministrazione e il controllo di gestione per dare al management aziendale la possibilità di prendere decisioni basate sui numeri e si interfaccia con i finanziatori per assicurare all’azienda il giusto mix di risorse finanziarie all’azienda, secondo i tempi dettati dalle esigenze imprenditoriali.
È una figura che ti libera la mente dalle ansie, dalle preoccupazioni e dal pensiero di doverti occupare in prima persona le questioni finanziarie che, parliamoci chiaro, non rientrano nelle tue competenze.
Questa è la ragione per la quale ti portano via la maggior parte del tempo che hai a disposizione per ottenere risultati quasi mai ottimali.
Ti occupi di un lavoro che dovrebbe fare qualcun altro, con competenze specifiche.
Quali competenze deve avere un direttore finanziario?
Il direttore finanziario di un’impresa si occupa delle attività legate alla gestione del denaro aziendale, facendo leva su una profonda comprensione delle leggi e dei regolamenti, delle procedure e delle prassi bancarie.
I CFO sono competenti in materia legale, ma conoscono anche le logiche bancarie e comprendono i regolamenti e le procedure necessarie ad accedere al mercato dei capitali.
E sanno leggere, analizzare e interpretare i numeri.
Le competenze multidisciplinari che hanno sono indispensabili per garantire l’accesso alle fonti di finanziamento necessarie all’azienda.
I CFO hanno un ruolo importante nella gestione degli investimenti della società nonché delle entrate e delle spese ed hanno l’incarico di tenere tutto sotto controllo affinché i conti della società siano in regola e le porte delle banche restino aperte.
In altre parole, i direttori finanziari vengono pagati dagli imprenditori per occuparsi, a tutto tondo, del fabbisogno finanziario dell’azienda.
Non vorresti anche tu avere tutto più tempo a disposizione per dedicarti alla crescita del business e alla creazione di nuovi prodotti e servizi?
Potresti averlo, se solo non dovessi pensare a come far quadrare i conti della tua attività.
Una preoccupazione che dovrebbe essere riposta nelle mani di un CFO.
Mansioni del direttore finanziario
Il direttore finanziario è colui che si occupa della gestione finanziaria di un’azienda.
Le sue attività comprendono tutto ciò che riguarda la gestione delle fonti di finanziamento: dal monitoraggio dei flussi di cassa e della liquidità aziendale, alla pianificazione finanziaria, alla ricerca di finanziatori e linee di credito, alla negoziazione delle condizioni di accesso alle fonti di finanziamento.
Il direttore finanziario controlla l’andamento delle entrate e delle uscite aziendali, è molto abile con i numeri e riesce a fare in modo che i flussi di cassa seguano un ciclo virtuoso e che l’azienda non resti mai a secco di liquidità.
Deve occuparsi di tutto questo perché i conti dell’azienda siano sempre in regola e le porte delle banche sempre aperte.
D’altro canto, è il responsabile dell’equilibrio economico-finanziario dell’azienda.
Per espletare al meglio il suo ruolo, chiaramente, supervisiona il reparto amministrativo e il controllo di gestione aziendale, in modo da dotarsi sempre delle informazioni e dei dati necessari a tenere l’azienda sotto controllo attraverso i numeri.
Prepara per la direzione aziendale tutti i prospetti di sintesi e i documenti necessari a capire se ci sono i soldi per realizzare un progetto o meno e, se non ci sono, come e dove puoi reperirli, a quali condizioni e come ripagarli.
In pratica ti mette nelle condizioni di lavorare con un paracadute pronto ad aprirsi, in modo da ridurre drasticamente il rischio d’impresa.
Vantaggi di avere un CFO
Se ancora in molti non si avvalgono della collaborazione di un CFO è perché sono convinti che la gestione finanziaria aziendale possa essere una funzione ripartita tra l’imprenditore, il commercialista e l’ufficio amministrativo dell’azienda.
Il punto è che, nella maggior parte dei casi, manca una preparazione specifica e questo porta l’azienda a subire una serie di problematiche che vanno dalla mancanza di controllo sulle performance aziendali a un accesso limitato al mercato dei capitali.
La conseguenza più ovvia è che l’impresa attinga a fonti di finanziamento poco diversificate, fino all’ottenimento di risorse finanziarie inadeguate rispetto alle esigenze aziendali.
In altre parole, si finisce per rivolgersi alle banche, anche quando non è necessario, accettando condizioni che portano l’azienda a sopportare costi più alti per ripagare il denaro ottenuto e concedendo garanzie sproporzionate rispetto al denaro concesso in prestito.
Ti dico solo che un’affermata azienda di filati, leader nel settore a livello internazionale, ha quasi rischiato di chiudere, dopo 73 anni di attività, perché controller e commercialista insieme avevano indirizzato le imprenditrici a impostare tutta la struttura finanziaria sugli anticipi fatture.
Probabilmente conosci bene questo prodotto bancario e sai bene che pochi clienti insolventi possono portare anche l’azienda più solida a indebitarsi fino al collo.
Avvalersi del supporto di un CFO serve a evitare errori di questo tipo, a prevenire i problemi di liquidità e ad evitare che si manifestino, a identificare con largo anticipo le esigenze finanziarie dell’azienda e le fonti dalle quali attingere risorse.
Ti permette di avere maggiore controllo sui numeri, incrementare le possibilità di interloquire con persone competenti, in modo da prendere decisioni basate su informazioni precise e aggiornate.
Un imprenditore che si avvale di un CFO presidia lo sviluppo del business insieme ad una persona che gli permette di avere accesso al giusto mix delle fonti di finanziamento, senza far pendere troppo l’ago della bilancia verso quelle troppo costose e poco convenienti per i conti aziendali.
Quanto va pagato un CFO?
Data l’importanza strategica del suo ruolo, è uno dei lavori meglio remunerati nell’ambito delle figure manageriali.
Tradotto in numeri, in Europa i compensi dei CFO si aggirano tra i 70 e i 350 mila euro, in base alle dimensioni e alla complessità della struttura aziendale.
Negli Stati Uniti, dove hanno sede le imprese che muovono l’economia mondiale, queste somme possono salire di diverse centinaia di migliaia di euro.
“Neanche li fatturo tutti quei soldi!”
Sì, molti imprenditori lo pensano e se lo stai facendo anche tu non ti dò assolutamente torto.
È questa la ragione per cui la maggior parte delle PMI non può dotarsi di una figura di questo genere, perdendone, di fatto, tutte le funzioni e i vantaggi strategici.
Conosco bene questa problematica, ecco perché abbiamo strutturato dei protocolli che permettono alle PMI di sfruttare i vantaggi dell’assunzione di un CFO ad una frazione del prezzo necessario per ottenerlo.
Nel corso degli anni, implementando le diverse procedure di risanamento aziendale e risoluzione dei problemi di liquidità, ci siamo resi conto che molti modelli possono essere replicati nei diversi settori aziendali.
Abbiamo elaborato quindi un Metodo e una procedura unificata, che ci permette di erogare questo servizio ad un costo inferiore rispetto a quello di mercato.
I nostri team di gestione, infatti, affiancano l’imprenditore che richiede la nostra consulenza e lo supportano in tutti i processi decisionali, esattamente come farebbe un CFO con il suo Amministratore Delegato.
CI occupiamo di analizzare punti di forza e debolezza dell’azienda a livello economico e finanziario e proporre soluzioni per sfruttare i primi e minimizzare gli altri.
Raccogliamo dati contabili e finanziari, presentando rapporti periodici su tendenze e performance della società, in modo da rendere comprensibili ai vertici aziendali queste informazioni e mettere l’imprenditore nelle condizioni di prendere decisioni tenendo conto dei potenziali rischi.
Monitoriamo le tendenze in atto, che possono influenzare lo stato finanziario della società e pianifichiamo nuove strategie per massimizzare i profitti della compagnia, tenendo conto dei possibili rischi.
In più facciamo da interpreti tra finanziatori, aziende e possibili investitori, in modo che le parti traggano il massimo beneficio dalla relazione.
Come lo facciamo?
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