

La mancanza di una strategia per la gestione dei debiti aziendali rappresenta uno degli ostacoli principali che ti separano dall’obiettivo di superare lo stato di crisi per ritornare alla guida di un’attività in grado di generare profitti anziché perdite.
Che tu lo voglia o meno, questo è un dato di fatto che non puoi ignorare.
Il percorso per uscire dai debiti e risolvere la tua crisi aziendale dipende da molti elementi, ma un dato di fatto rimane sempre invariato: nessuno si salva senza un piano di battaglia, una strategia studiata nel dettaglio insomma.
La maggior parte degli imprenditori resta intrappolato nelle morse di una crisi aziendale come Indiana Jones nelle sabbie mobili. Per quanto continui a muoversi, a sbattersi ed a combattere, continua ad affondare.
Ed il motivo è sempre lo stesso.
Ti concentri sulle emergenze, agisci senza avere un piano di risanamento aziendale e perdi di vista le cose importanti. La crisi finanziaria quindi si trasforma in una crisi industriale e la tua azienda si avvita su se stessa fino ad essere inghiottita.
Devi sempre tenere a mente questa cosa.
Un’azienda in crisi, qualsiasi servizio o prodotto venda ha due obiettivi:
- Evitare gli attacchi dei creditori;
- Continuare la produzione e la vendita per generare profitti e risanare il debito.
In questo articolo voglio concentrarmi sul punto numero 1, senza il quale non è possibile uscire dal tunnel in cui ti trovi.
Ti assicuro che la luce in fondo c’è anche se non la vedi, ma per raggiungerla è necessario che presti molta attenzione.
Come superare superare lo stato di crisi della tua azienda
Per poter scongiurare attacchi dei creditori che possono bloccare la produzione, la strada migliore è la ricerca di un accordo con i creditori, che siano essi banche, finanziarie, fornitori o dipendenti.
La maggior parte degli imprenditori usa una tecnica molto antica quando si tratta di creditori che vengono a bussare alla porta: sparire.
Se anche tu hai pensato che la soluzione migliore fosse sparire nel nulla per un po’, aspettando che le acque si calmino e che quel grosso contratto al quale stai lavorando vada in porto, sappi che è perfettamente normale, non sto giudicando o schernendo chi prende questo tipo di decisioni.
Mi rendo conto che sembri la soluzione migliore e so perfettamente che non è tua intenzione lasciare i tuoi creditori col cerino in mano.
Nessuno degli imprenditori con cui lavoro ha intenzione di farlo e so che vuoi assolutamente pagare i tuoi debiti. Basta che ti lascino il tempo di farlo. So che stai solo aspettando il momento giusto, ma ci tengo a dirti che non è questa la strada che devi seguire.
Suona strano, ma per superare lo stato di crisi
Quello che devi davvero fare è contattare i tuoi creditori, uno per uno, per coinvolgerli nel tuo piano di risanamento aziendale.
Sembra un suicidio lo so, ed in effetti lo è se non hai ben in mente il piano per superare la crisi aziendale e la strategia che vuoi adottare per convincerli.
Tuttavia trovare un accordo con i tuoi creditori è l’unico modo per continuare la produzione senza il rischio di trovarti bloccato da un momento all’altro.
Chi ti vuole convincere del contrario, non sta facendo i tuoi interessi.
Non ci sono cause, non ci sono difese legali, non ci sono minacce di risarcimento danni che possano funzionare. E no, non c’è nessuna legge salvasuicidi che possa cancellare i tuoi debiti con un colpo di spugna.
Se i tuoi fornitori sono adirati con te che non rispondi alle loro telefonate da settimane, smetteranno di consegnarti le materie prime che ti occorrono, e senza quelle non vai da nessuna parte.
Rimanere con la produzione ferma è di certo uno dei più grandi problemi di un’azienda, specialmente di una che si trova in difficoltà finanziarie.
Quindi, tornando a noi, devi alzare il telefono, metterti alla guida, fare insomma tutto ciò che serve, per trovarti davanti al tuo fornitore con una proposta.
Azienda in stato di crisi: come formulare la proposta che qualsiasi creditore vorrà accettare
Per poter trovare un accordo che sia utile per te e accettabile per i tuoi creditori è necessario che tu e le tue controparti abbiate un livello di conoscenza molto simile del problema e un piano condiviso per risolvere la difficoltà.
Non puoi pensare di andare là, dettare legge ed essere accolto a braccia aperte.
Anche perché la Legge è a favore dei creditori, non di chi deve pagare.
Ma non puoi nemmeno arrivare all’incontro e accettare tutto ciò che ti viene proposto, altrimenti ti troverai nella situazione di partenza, ovvero incapace di pagare ciò che devi e con il medesimo problema di fornitori e creditori pronti a metterti spalle al muro.
Se non sai con precisione qual è la tua situazione, il creditore farà i suoi interessi e tu cercherai di fare i tuoi. Ne deriverà uno scontro, più o meno duro, che si può risolvere in un solo modo:
Vince chi è più forte. E quando sei indebitato di solito il più forte non sei tu.
Quando un’azienda è in difficoltà finanziaria è debole nei confronti dei suoi creditori. Tutto il potere sta nelle loro mani, soprattutto quando i creditori sono molto più grandi di te e hanno dunque più possibilità di mettere in campo una battaglia legale.
L’esempio più classico è quello della piccola azienda che attacca la grande banca.
Nell’89% dei casi che abbiamo analizzato gli imprenditori promuovono un’azione legale verso aziende, enti, istituti bancari più grandi di loro in un momento di crisi finanziaria.
Molti consulenti propongono questa soluzione e io posso dire di aver visto con i miei occhi le conseguenze.
Quando va bene si limitano a grosse perdite, quando va male si tratta dell’intera azienda che chiude.
Tornando alla domanda iniziale dunque è arrivato il momento di spiegarti come formulare la tua proposta.
Quindi il modo migliore (tra tutti quelli che ho sperimentato con i miei clienti) per evitare e respingere gli attacchi di qualsiasi fornitore è anticipare la sua azione, prevenendone le conseguenze.
Sembra una considerazione banale, ma non lo è, visto e considerato che molti legali, che teoricamente sono le persone preposte a difendere un imprenditore quando ci sono difficoltà con i creditori, agiscono in maniera esattamente contraria, capirai che non lo è affatto.
Molto spesso l’imprenditore avrebbe anche ragione nell’azione legale, ma la verità è che non conta chi ha ragione e chi torto, conta solo la sopravvivenza della tua impresa.
Accecati dalla rabbia infatti, molti si trovano ad esempio a scagliarsi legalmente contro le banche, senza considerare che:
- La banca ha di certo più risorse economiche di te, e, tendenzialmente, anche avvocati migliori, quindi le probabilità che sia lei a vincere portandoti via ogni cosa sono altissime;
- Alla banca non interessa perdere un po’ di tempo dietro alla tua pratica, mentre il tempo per te è prezioso e non ne hai da buttare via.
- La risposta della banca sarà SEMPRE quella di chiudere il tuo conto.
Un esempio?
Poco tempo fa sono stato contattato da una cliente con una bella azienda in Sicilia. L’azienda aveva difficoltà, ma continuava a produrre. Il loro grosso problema tuttavia era proprio la causa che avevano intentato contro la banca, spinti dal consiglio del commercialista.
Il risultato è stato quello che si verifica inevitabilmente tutte le volte: tutte le banche hanno chiuso l’affidamento e sono passate al contrattacco, revocando le linee di credito.
Chiaramente molti pagamenti ai fornitori sono stati interrotti, perchè l’azienda non era preparata ad autofinanziare la propria cassa, ovvero essere autonoma e non dipendere dalla banche, sembra fantascienza, ma è un metodo chiamato bootstrapping utilizzato da moltissime aziende internazionali.
Per scoprire come utilizzarlo e sopratutto perché è così efficace, vai su www.aziendechesifinanzianodasole.com/libro
Ritornando all’imprenditore di cui ti stavo parlando, un suo fornitore è partito con le azioni legali, l’avvocato è accorso in pompa magna difendendo in giudizio l’azienda, il problema è che se non ci sono mai state contestazioni, tendenzialmente i soldi sono dovuti.
Non c’è stata una trattativa prima, una ricerca di un accordo fra le parti, e il risultato finale è stato il pignoramento, arrivati lì, niente è più possibile.
Cosa fare per non finire in tribunale con un’azienda in stato di crisi ed essere pronti al peggio
Gestisci attivamente la situazione di crisi, non subirla in modo passivo, solo in questo modo eviterai conseguenze disastrose.
E per respingerli?
1. monitora ogni mossa.
Prepara strategie e prove da utilizzare per difenderti dal creditore prove del disservizio, archivia nel modo corretto lo storico dei vostri rapporti, in modo da avere qualcosa in mano nel momento in cui dovrai difenderti.
2. fatti sentire.
Tieniti costantemente in contatto con tutte le controparti, sparire non è la soluzione, né tantomeno fare finta che il problema non esista.
Le probabilità di chiusura migliorano del 39% in caso di dimostrazioni di buona volontà.
3. considera il problema da tutti i punti di vista
L’errore principale commesso dai professionisti tradizionali è quello di non considerare il problema da tutti i punti di vista.
L’avvocato guarda il problema solo dal punto di vista giuridico, dimenticandosi dell’aspetto economico e finanziario della questione.
Il commercialista si focalizza sugli aspetti burocratici e fiscali, trascurando le implicazioni finanziarie e le conseguenze giuridiche.
Il notaio si concentra solo sull’aspetto patrimoniale, non considerando i risvolti economici e legali delle operazioni che propone.
La soluzione ad una problematica di crisi d’impresa deve necessariamente abbracciare ogni aspetto che possa influenzare la vita dell’imprenditore, sia nel suo ruolo di capo d’azienda che nel compito di capofamiglia.
È un attimo, infatti, che dall’azienda si passi direttamente a te, ai tuoi beni, alla casa che ti sei comprato, ai tuoi genitori o a tua moglie se per caso hanno firmato a garanzia di qualcosa.
Dopo avere fatto questo, pianifica le tue uscite e implementa dei rientri volontari per le posizioni più ostiche, non puoi rimandare all’infinito, ma non puoi nemmeno compromettere la produzione, dando tutto ciò che hai alle banche, o rischiare la chiusura dei conti, al contrario, dando tutto ai fornitori accaniti, solo perché fanno pressioni.
È un equilibrio delicato quello che devi creare, e per ottenerlo, come ti dicevo, devi assolutamente sapere qual è la situazione da cui stai partendo, quali leve puoi usare al tavolo con i creditori, quali vantaggi hai su di loro, che proposta potrebbero accettare.
Insomma, devi sapere esattamente in che situazioni ti trovi.
Come posso fare questa analisi per la mia azienda in stato di crisi?
Non so come sia messa la tua azienda, quale sia la tua particolare condizione, che rischi corri, che posizioni scoperte hai, che punti di forza potresti usare in una trattativa con la banca.
Insomma, non conosco i tuoi problemi in particolare, ma quello che posso dirti è che aspettare che qualcosa si risolva NON è la strategia giusta in NESSUN caso.
Per darti più informazioni avrei bisogno di entrare nel dettaglio del tuo Business Plan per farti DAVVERO comprendere ciò che serve, per riuscire a capire come hai impostato tu i tuoi rapporti di fornitura, non lo posso sapere, lascio a te questo compito.
Per questo il mio percorso con ogni imprenditore che vuole salvare la sua azienda inizia sempre con un’analisi preliminare in cui si raccolgono tutti i materiali necessari a capire quale sia lo stato di salute dell’azienda e sopratutto cosa potrebbe succederle da un momento all’altro se continui sulla strada che stai intraprendendo.
Questo è quello che potremmo fare anche per te, definire e analizzare le tue linee di credito, il tuo fatturato, il tuo rapporto con in fornitori per far sì che tu sappia come e da dove iniziare per salvare il tuo business.
Con più di 1700 casi gestiti e circa 300 imprenditori in crisi seguiti quotidianamente (in media), siamo lo staff tecnico che i nostri clienti utilizzano per liberare la loro azienda dai debiti a partire proprio da quella prima valutazione.
Quello di cui avrebbe bisogno anche la tua azienda, adesso, prima che sia troppo tardi.
Pensi sia troppo tardi? Oppure troppo presto?
Lascia che sia un esperto a valutarlo.
Perché il Metodo Di Domenico Debiti™ funzioni anche per te, bisogna capire appunto, se siamo nelle condizioni per intervenire a risolvere i tuoi problemi di indebitamento.
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