I 4 miti da sfatare sulle cause alle banche. Scopri i segreti e i “dietro le quinte” dei contenziosi contro gli istituti di credito che nessuno vuole rivelarti.

Quelli che sto per rivelarti sono i retroscena delle cause alle banche che solo gli addetti ai lavori conoscono e che tutti nel settore si ostinano a nascondere, mettendo a rischio i soldi e il patrimonio di persone e aziende già in difficoltà economica (e non solo).

Già perché io lo so come succede.

Alla fine non riesci proprio a mandare giù quest’altro rospo.

Dopo l’ultima telefonata del direttore della tua banca ti decidi a tirare fuori tutte le carte per fare luce sulla questione. Vuoi cercare di capire perché ti sta chiedendo tutti questi soldi.

Tra l’altro questa volta la telefonata ti ha lasciato l’amaro in bocca. Ti sei sentito umiliato, maltrattato…

Sono mesi che non riesci più a rientrare nel fido, questo è vero. Ma hai già versato un sacco di soldi su quel conto. Non è possibile che il debito sia ancora così alto. Se no fino ad oggi, cosa hai pagato?

Ma soprattutto. Non è giusto essere trattato in questo modo.

La sensazione di essere stato fregato dal “sistema” è forte. Vuoi fare chiarezza perché sei stanco di continuare a pagare senza ritrovarti mai niente in mano.

Ultimamente se ne sentono tante in giro.

Televisione, radio, persino gli amici del bar. Tutti a parlare di banche che restituiscono interessi che hanno “rubato”, di Tizio che ha fatto causa alla sua banca e ha recuperato tanti di quei soldi che a te basterebbero a pagare tutti i tuoi debiti.

Riusciresti pure a rimediare i soldi per farti quella vacanza che non puoi più permetterti da anni…

Devi solo capire come fare.

La prima persona che ti viene in mente. Chiedi al tuo professionista di fiducia

Ne parli con il tuo commercialista, ma lui ti risponde che non sa come aiutarti.

Gli sembra una buona idea, ne ha sentito parlare. Ma fa un altro mestiere. Non ha tempo per occuparsi dei debiti bancari. Deve aggiornarsi tutti i giorni sulle novità fiscali. Quattro nuove regole al giorno emanate dall’Agenzia delle Entrate che deve leggere, capire e applicare ai suoi clienti, cercando di fare meno errori possibili.

Come dargli torto?

Però può presentarti un suo cliente che lo ha già fatto. Lo chiama e ti gira il contatto. Vi dovete incontrare per parlarne di persona perché non sono cose di cui può parlare al telefono.

Scopri così che c’è un Tizio che ti fa fare la perizia e la causa alla banca.

Tutto assicurato, garantito.

Lo chiami, fissi un appuntamento con questo “super consulente” e lui si offre di venire a casa tua, o al negozio. Che gentile.

Quando lo vedi lo riconosci. E’ quello che qualche anno fa ti aveva proposto di installare i pannelli solari sul tetto di casa tua. Chissà come mai ha cambiato mestiere.

Non importa (o almeno così credi).

Ti racconta di quanti clienti contenti ha, di quanti soldi può farti recuperare, ti fa vedere due o tre articoli di giornale e dai titoli capisci che parlano della vittoria di Davide contro Golia. Il piccolo imprenditore che ha vinto contro la grande banca, che gli ha restituito un sacco di soldi con tante scuse da parte della Direzione.

Inizi a immaginare di essere quell’imprenditore li.

Ti sembra già di averli in tasca quei soldi. Pensa che soddisfazione quando il direttore ti dovrà fare un bell’assegno per restituirti la “refurtiva”, con tanto di lettera di scuse.

Sei deciso e convinto ad iniziare la tua battaglia. La cosa più difficile che ti viene chiesta è quella di scavare tra le carte e ritrovare tutti i documenti della banca.

Detto, fatto.

Gli consegni tutti i documenti della banca in originale. Estratti conto, contratti, tutto quello che hai trovato insomma. Hai scavato nelle scartoffie tutto il fine settimana.

Dopo due giorni ti chiama il Tizio e ti dice che la banca ti ha “fregato”. Devono restituirti più di ottantamila euro.

Ti sale la rabbia pensando a tutti i sacrifici che hai fatto negli ultimi anni.

Ti hanno messo le mani nel portafogli, portandoti via una piccola fortuna. E’ arrivato il momento di fargliela pagare.

Ma c’è una piccola formalità da sistemare.

Ecco come “i ciarlatani” ti vendono le cause alle banche e ne giustificano il prezzo

Per fare causa alla banca servono diecimila euro.

Devi coprire “almeno” le spese legali.

Non la perizia quella te la regalano. Ma devi tirare fuori i soldi necessari per anticipare le spese per la causa. Ma tranquillo, appena vinci ti rimborsano tutto.

E se non vinci (ma è impossibile) c’è l’assicurazione che ti ripaga di tutte le spese.

Wow.

Un sogno che diventa realtà.

La banca che fino ad oggi ti ha tempestato di telefonate per costringerti a rientrare del fido ti deve restituire un sacco di soldi. E per averli devi “solo” anticipare diecimila euro, ma te ne restituiranno in pochi mesi ottantamila.

Guadagno assicurato. 70 mila euro che già ti senti in tasca.

Sei praticamente sicuro di non perdere nemmeno un centesimo. Tanto se proprio tutto va male c’è l’assicurazione che ti rimborsa di tutte le spese. Ma deve capitare proprio a te?

La prima causa in Italia con la copertura “soddisfatto o rimborsato”.

Non ti sembra vero.

Non può essere così semplice.

Infatti non lo è.

Ecco perché le cause alle banche sono lunghe e complicate

Fare causa alla banca non è un gioco da ragazzi, non è semplice come bere un bicchier d’acqua e no… non tutti hanno l’esperienza, la conoscenza e la forza economica per poterle portare avanti senza fare danni.

Ti dirò di più.

Nonostante l’argomento sia pubblicizzato solo da qualche anno, in realtà le cause di cui oggi senti parlare si riferiscono a conti correnti chiusi nei primi anni duemila.

Questo per tre ragioni di fondo.

– C’è una ragione normativa

Intorno all’anno 2000 è stata emanata una delibera da un comitato interministeriale che ha reso “legittime” molte di quelle che fino ad allora erano considerate delle irregolarità nel rapporto banca-cliente.

Irregolarità che rappresentano la maggior parte degli importi che le banche oggi sono chiamate a rimborsare.

– C’è una ragione “sistemica”

A causa delle condanne ricevute e grazie al miglioramento dei sistemi di controllo sul loro operato (le condanne in tribunale sono uno degli strumenti di controllo), molte banche hanno adeguato le loro politiche interne per rientrare nei limiti imposti dalla legge.

Il risultato è che la maggior parte dei rapporti di conto sono stati in qualche modo regolarizzati.

Le banche si sono adeguate alle disposizioni di legge, anche se continuano a ricorrere a “cavilli tecnici” per fare quello che facevano prima.

Ma trovare irregolarità evidenti è diventato più complicato.

Questo vuol dire che perché tu possa ricavare rimborsi importanti, il denaro che deve aver girato sui tuoi conti deve essere stato davvero tanto.

Altrimenti non ti conviene fare causa, ti costa di più di quello che ne ricavi. Quindi ti conviene scegliere la strada della transazione.

– C’è una ragione di “inefficienza” del paese

I tempi della giustizia in Italia sono lunghi, molto lunghi, troppo lunghi.

Talmente lunghi che che mentre fai causa alla banca per le irregolarità contrattuali corri addirittura il rischio che la stessa banca ti venda la casa all’asta.

Non ci credi? Leggi questo articolo.

Quindi oggi i giudici stanno decidendo su cause iniziate molti anni fa, su conti correnti chiusi molti anni prima.

Sai quanto dovrai aspettare per avere risposta sulla tua?

Quattro miti e quattro suggerimenti utili per evitare fregature

Alla luce di tutto questo, ti sembra ancora una passeggiata fare causa alla banca?

E sei davvero sicuro di fidarti delle “competenze” del Tizio che vendeva i pannelli solari?

Se la risposta è si, allora ti interesserà sapere quello che sto per rivelarti.

Se proprio sei deciso a consumare la tua vendetta, ti servirà conoscere i segreti che stanno dietro le cause alle banche per il recupero di interessi ed altri costi illegittimi.

Conoscere questi quattro “miti”, che nessuno ti ha mai raccontato così, ti permetterà:

• di non sprecare soldi inutilmente, affidandoti al primo scappato di casa che ti propone una pre-analisi senza impegno e poi facciamo causa;
• di imparare a distinguere i ciarlatani dai professionisti del settore, che sono gli unici in grado di darti indicazioni precise senza aver bisogno di motivarti al grido di “recuperiamo il maltolto, la tua banca ti deve dei soldi”;
• di risparmiare tempo nella ricerca di una soluzione quando la tua banca ti sta chiedendo di restituirgli i soldi, tu non hai un centesimo sul conto per rientrare del fido e l’unica cosa che senti dire in giro è “fai causa alla banca, tanto te ne devono restituire anche loro, quindi poi fai pari”.

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Mito # 1

Basta guardare i contratti e gli estratti conto per capire quanti interessi la banca deve restituirti

Senza una perizia, nessuno è in grado di dirti quanto deve restituirti la tua banca.

Quello che puoi fare, prima di investire soldi in una perizia, è chiedere una valutazione dei contratti, delle condizioni e dei prospetti di sintesi per capire se ci sono le condizioni perché un esperto possa trovare delle irregolarità nei tuoi conti.

Se la persona con cui parli non ti fa questo tipo di discorso, ti sta fregando.

Suggerimento # 1

Raccogli tutta la documentazione necessaria prima di richiedere una perizia.

Fai valutare da un esperto la documentazione per capire se ci sono i margini per poter rilevare qualche irregolarità. Non importano le cifre, quelle verranno fuori solo con la perizia.

Se non ci sono margini, se le condizioni contrattuali lasciano poco spazio alle irregolarità, lascia stare. Scegli un’altra strada per sistemare il tuo debito con la banca.

Perché se no spendi soldi inutilmente.

Mito # 2

Chiunque è in grado di farti una perizia, basta avere il programma. Si tratta solo di trovare quello che te la fa al miglior prezzo. O che te la fa GRATIS

La perizia deve essere preparata e firmata da un perito accreditato, altrimenti è inutile.

Si hai letto bene.

Esistono diversi programmi, acquistabili su internet, in grado di eseguire i calcoli necessari per realizzare una perizia econometrica. Questo è uno dei motivi per cui oggi, praticamente chiunque, ti vende con convinzione la possibilità di farti fare la perizia.

Ma il risultato della perizia non è legato ad una formula matematica.

Quello che fa la differenza sono i numeri che vengono utilizzati per la perizia, che sono diversi a seconda dell’approccio che il perito decide di utilizzare, nonché la possibilità che ha il perito di motivare le sue scelte davanti al giudice.

Non è una cosa che possono fare tutti.

Te la spiego con una metafora.

Se ti fanno guidare una Ferrari in un circuito, probabilmente sarai in grado anche tu di completare un giro di pista senza distruggere la macchina. Ma è molto probabile che Vettel faccia un tempo sul giro migliore del tuo.

E se devi vincere il Gran Premio, preferirai che sia Vette a guidare la macchina.

Suggerimento # 2

Investi i tuoi soldi nella professionalità di un perito accreditato. Non in spese legali inutili.

Solo un perito accreditato può motivare i risultati della sua perizia davanti ad un giudice, contestando l’eventuale controperizia della banca e del Consulente Tecnico scelto dal tribunale.

Se non può motivare le sue scelte davanti ad un giudice, tutto quello che c’è scritto sul documento che ti consegnano è un parere inutile.

E se non ti consegnano la perizia, beh, allora ti hanno proprio fregato, ma questo è un altro problema.

Mito # 3

La perizia è un assegno circolare con il tuo importo scritto sopra

La perizia non è una sacra scrittura.

La somma delle illegittimità riscontrate dal perito non è vangelo. Se non ti è chiara la metafora, provo a spiegartelo nella maniera più semplice possibile.

Il totale delle somme addebitate illegittimamente sul tuo conto che risulta dal documento che ti ha presentato il tuo consulente non rappresenta un importo certo da riscuotere.

Si tratta più che altro di una base di partenza per la discussione. Poco importa che il confronto sia in un’aula di tribunale o ad un tavolo di negoziazione.

Si discute l’importo calcolato dal perito con la controparte e i suoi consulenti. Sempre se la perizia è degna di questo nome.

Suggerimento # 3

Mettiti l’animo in pace.

Non c’è nessun assegno circolare con l’importo scritto sopra. Nessun bonifico sta partendo con direzione il tuo conto corrente.

La banca lotterà per dimostrare di avere ragione. Perché non vuole perdere soldi.

Ovviamente, più il perito è credibile, più le tue possibilità di ottenere un buon risultato aumentano.

Ma preparati ad un percorso lungo e difficile per avere il rimborso.

Mito # 4

Devi fare causa alla banca per ottenere la restituzione degli interessi illegittimi

La “bugia” più diffusa che i ciarlatani raccontano per convincerti a fargli un assegno per le spese legali è questa.

Per farti restituire i soldi dobbiamo fare causa alla banca, le cause si sa, costano tanto, ma vedrai che l’avvocato ti farà restituire tutto.

Devi sapere che in realtà la maggior parte delle “cause contro le banche” si risolve fuori dalle aule di tribunale. I rimborsi che la gente ottiene, i risultati che tanto vengono pubblicizzati, non sono il frutto di una causa decennale.

Sono il risultato di una trattativa conclusa bene, in cui tu ottieni un ragionevole rimborso e la banca risolve un problema senza trascinarsi dietro troppe conseguenze.

L’anticipo delle spese legali è una sciocchezza.

Nessuno lavora gratis, chiedendoti solo il rimborso delle spese. Pensaci, non lo faresti nemmeno tu.

Suggerimento # 4

Affidati a un bravo negoziatore.

Non scegliere l’avvocato di paese, non affidarti al primo che passa, non credere alle promesse di chi prima faceva un lavoro e oggi ne fa un altro.

Perché se scegli un consulente capace, in grado di portare avanti una trattativa riducendo i rischi che corri, ottieni un giusto rimborso e ne esci contento.

Se ti affidi ad uno che fa un altro mestiere, che per averti come cliente ti dice “si, ti seguo io”, rischi di non ottenere nulla, di perdere la causa e perché no, anche qualcosa di più.

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Come scegliere la strada giusta da seguire

Esistono metodi di lavoro, procedure e conoscenze che permettono di valutare la convenienza delle cause alle banche per la restituzione degli addebiti illegittimi.

Analisi preliminari che permettono di fare luce sulle condizioni minime per fare causa, ma soprattutto di valutare la convenienza di seguire la strada che passa per le aule di tribunale, in funzione di ciò che rischi e di quello che hai da perdere (o da guadagnare).

Questi approfondimenti includono anche, ma non solo, la valutazione preliminare dei documenti della banca.

L’analisi deve sempre evidenziare la convenienza di una causa alla luce della tua condizione economica e patrimoniale, valutando quello che hai da perdere e quanto può costarti se dovessi subire le azioni di forza che la banca mette in atto per tutelarsi.

Ricorda sempre che nella tua guerra personale contro il sistema bancario, sei tu ad avere da perdere. Quindi devi cercare di giocare bene le tue carte.

Cosa puoi fare in questo preciso momento, per salvare il tuo business

So che ti hanno raccontato che tanto c’è tempo, che puoi aspettare, che nella tua situazione puoi ancora risolvere senza scomodare nessuno.

So che credi che da domani magicamente le cose andranno meglio, i clienti arriveranno da te entusiasti di darti i loro soldi e tutto si sistemerà.

So che hai quell’insana speranza che le banche torneranno ad essere dalla parte degli imprenditori, torneremo tutti nei magici anni 50, dove si volevano tutti bene e le cose per te si aggiusteranno.

Ma la verità, la verità è che se continuerai ad agire sperando che tutto si risolva senza il tuo intervento, non cambierà proprio un bel niente.

Devi ALZARE IL SEDERE DALLA SEDIA e cominciare a fare i tuoi interessi ADESSO. Perché nessun altro lo farà per te.

Né il tuo direttore di banca, né lo Stato, né i tuoi amici.

Se sei in una situazione anche poco precaria, con qualche debito che ti sembra gestibile, AGISCI prima che si trasformi nella più grande condanna della tua vita.

“Ok non voglio arrivare al drammatico punto di non ritorno. Cosa devo fare per intervenire subito?”

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